Velli, Angelo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Angelo Velli (Palestrina, 1540 circa – Roma, 10 dicembre 1622), tra i primi discepoli di Filippo Neri e suo penitente, è stato il terzo preposito nella storia della Congregazione dell’Oratorio dopo il Padre fondatore e lo storico Cesare Baronio, a cui subentrò il 7 giugno 1596.

Biografia

Originario di Palestrina, l’antica Praeneste, Angelo Velli era nato in data incerta e in ogni caso non oltre il 1540, che costituisce l’anno più probabile della sua nascita. Intorno al 1560 aveva iniziato a frequentare S. Girolamo della Carità come penitente di Filippo Neri, lui che con Cesare Baronio, Giovanni Francesco Bordini e Francesco Maria Tarugi, il maggiore d’età del neocostituito circolo filippino, poteva considerarsi «ex antiquoribus discipulis» del Padre1. Probabilmente, quando poco più che ventenne si mise sotto la direzione spirituale del Neri, era dedito all’insegnamento privato presso famiglie signorili, come del resto il fratello Domenico, poi diventato religioso, che era precettore di Marcello Vitelleschi, anch’egli seguace di padre Filippo2. Non risulta tuttavia che avesse compiuto studi superiori, ma non gli erano per nulla estranee la teologia, l’ascetica, le vite dei santi e la storia ecclesiastica, che sapeva bene illustrare privilegiandone i caratteri parenetici, edificanti e devozionali, in accordo con le esigenze e i miti della Controriforma devota: filologia eroica, agiografia, culto delle immagini e delle reliquie, didattica figurativa, civilizzazione monastica, cronotassi pontificia3.
Angelo Velli entrò definitivamente nella comunità filippina nel 1565. Indirizzato da padre Filippo al sacerdozio, come già era avvenuto per il sorano Baronio, il romano Bordini e il ripano Alessandro Fedeli (ordinati tra maggio e settembre del 1564), fu aggregato come i predetti confratelli il 24 dicembre 1566 a S. Giovanni dei Fiorentini, dove iniziava a costituirsi in sodalizio il ristretto gruppo di discepoli del Neri che, nel volgere di un decennio, si sarebbe configurato nella Congregazione oratoriana e comprendeva a quel tempo anche Pompeo Boccaccio, Jacopo Salort e Tarugi. Pur continuando a prendere parte assiduamente alle attività in S. Girolamo, di cui gli esercizi pomeridiani costituivano il momento più saliente, Velli e gli altri confratelli vivevano comunitariamente nella chiesa dei Fiorentini come una libera famiglia di sacerdoti secolari, ma già con alcune regole generali di convivenza, legati da vincolo spirituale a Filippo Neri4.
Nei primi anni di vita comunitaria la personalità di Velli rimase piuttosto in ombra e solo più tardi incomincerà ad assumere particolare rilievo, fino a diventare una delle più rappresentative dell’Oratorio romano. Buon sermoneggiatore, il padre prenestino era tra gli oratori di riferimento negli esercizi spirituali che si svolsero in S. Girolamo fino al 1574, proseguirono per tre anni nella chiesa dei Fiorentini, furono infine spostati il 23 febbraio del 1577 in S. Maria in Vallicella, sede definitiva del circolo filippino. Da un programma orario non datato dei ragionamenti dell’Oratorio, ma risalente ai primi tempi della comunità, si evince che le riunioni pomeridiane si svolgevano da lunedì a venerdì. Bordini parlava ogni giorno; Baronio il martedì, il giovedì e il venerdì; Velli nei giorni dispari; Antonio Talpa il martedì e il giovedì; Germanico Fedeli il lunedì; Giovenale Ancina e Giulio Savioli il mercoledì; Flaminio Ricci teneva sermoni tutti i giorni, eccetto il mercoledì5. Tale programma trova sostanziale conferma in una relazione del Tarugi, elaborata agli inizi della convivenza alla Vallicella e riferibile con ogni probabilità al 1580, in cui si precisa che agli otto oratori settimanali era stato aggiunto un nono, «huomo nostro, ma che non cohabita, il signor Silvio Antoniano, che dice ogni giovedì»6.
Angelo Velli era assai ricercato come confessore, sia all’interno dell’Oratorio sia fuori. Tra i suoi penitenti figuravano Pietro Consolini, Francesco Neri, Giuliano Maccaluffi, Egidio Calvelli, Giovanni Battista Guerra, Angelo Vittori, Spinello Benci e suo fratello minore Marcello (nipoti del Tarugi), Alessandro Alluminati, Bartolomeo Fugini, Giulio Savera, Federico Mareri, Rinaldo Chiari, Ferdinando Sermei, per non dire poi di alti prelati come Pietro Aldobrandini, che aveva peraltro studiato sotto la guida diretta dei padri della Vallicella. Ma a porsi sotto la sua direzione spirituale erano soprattutto le donne, specialmente di rango elevato: per esempio, si possono ricordare Prudenza Diaz, Giulia Rangoni Orsini, Isabella Mareri Priorati, Elisabetta Contessa, Vittoria Varese, Livia Orsini Vestri, Cleria Neri Bonardi, Fenizia de Domino, Antonina Pecorilli, Giulia Lippi, Ipermestra Damiani, Cassandra e Antonina Raida. La totale dedizione alla vita della Congregazione è documentata anche dalla sua posizione, nel corso di più trienni, ai vertici dell’Oratorio. Nel 1580, e poi ancora nel 1587, 1590 e 1605, Velli figura infatti tra i quattro padri deputati che avevano il compito di assistere nell’azione di governo il preposito della Congregazione, che per i primi cinque mandati fu padre Filippo, eletto l’8 maggio 1577 e poi sostituito dal Baronio il 22 luglio del 1593 in quanto dimissionario7. Legatissimo al Neri, il padre prenestino fu chiamato a deporre al processo di canonizzazione per san Filippo pochi mesi dopo la sua morte, avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 maggio 15958.
Con il conferimento del cardinalato al Baronio, reso ufficiale durante il concistoro del 5 giugno 1596, Angelo Velli fu chiamato ad assumere al suo posto la prepositura dell’Oratorio in considerazione delle riconosciute capacità di governo e di un apprezzato senso di concretezza nella gestione del quotidiano9. L’austero prenestino lasciò tuttavia questa carica a Flaminio Ricci quando Clemente VIII, dopo l’estinzione della linea diretta degli Estensi, lo richiese al seguito della missione diplomatica incaricata di trattare la devoluzione di Ferrara alla Santa Sede. Il cardinale Aldobrandini, penitente del Velli, fu nominato dallo zio pontefice legato a latere con il compito di condurre le trattative. Nella primavera del 1598 il padre filippino si trovava dunque a Ferrara per l’ingresso in città di Clemente VIII e della corte pontificia, comprendente anche i cardinali Baronio e Bellarmino, che avvenne l’8 maggio. In questa circostanza, Velli si alternò con Baronio, Marcantonio Maffa e Agostino Valier ai ragionamenti in un oratorio che egli stesso aveva avviato con grande soddisfazione di uomini di corte del Ducato10. A metà luglio, ancora in compagnia di Maffa, lo si ritrova al seguito del cardinale Agostino Cusani, recatosi in visita a Padova e Vicenza11.
Successivamente i due amici si recarono a Milano, dove Velli cercò invano di avviare le pratiche per l’istituzione dell’Oratorio, che tuttavia era destinata a naufragare per i tanti intoppi giurisdizionali posti surrettiziamente dalle autorità spagnole. Dopo un mese di permanenza nella città lombarda, resa malsana da preoccupanti minacce di peste, Velli e Maffa fecero precipitosamente rientro a Ferrara e da lì il padre prenestino si mosse verso l’Urbe. Nell’Oratorio si lavorava frattanto alla biografia di padre Filippo e quando gli fu sottoposta nelle more della stampa la Vita stesa da Antonio Gallonio, uscita in latino nel 1600 e in versione italiana l’anno seguente, Velli non esitò ad approvarla12. L’opera di Gallonio si serviva di una precedente memoria sulla vita del Padre elaborata da Bordini a Cavaillon e datata 11 febbraio 1596, senz’altro nota anche al Velli, che va considerata la prima biografia filippina, sia pure non ufficiale13. Velli fece in tempo a vedere anche l’acclamata Vita del Neri elaborata dall’aretino Pietro Giacomo Bacci, dipendente in buona parte da quella del Gallonio, uscita nel 1622 in edizioni plurime e finanziata dai padri della Chiesa Nuova per dare ulteriore impulso alla promozione del Santo fondatore14.
Dopo la morte del Baronio, avvenuta il 30 giugno 1607 nella sua camera alla Vallicella, Angelo Velli fu tra coloro che acquistarono stampati appartenuti al cardinale sorano15. Nel 1608 fu nominato in congregazione preposito generale per la seconda volta, governando l’Oratorio con saggezza e moderazione fino al 1611. Morì a Roma il 10 dicembre 1622. Il suo primo profilo si legge nella raccolta di biografie assemblata da Paolo Aringhi, rimasta finora inedita in Vallicelliana e da considerarsi fonte assai preziosa per la storia della Congregazione nel Cinque e Seicento, di cui l’erudito filippino fu curatore e per alcune di esse anche autore16. Da Aringhi dipende filologicamente la Breve notizia di alcuni compagni di S. Filippo del domenicano Giacomo Ricci, posta in coda alla riedizione della Vita filippina del Bacci, da lui ampliata nel 1672 in occasione del cinquantennio17.
Pier Luigi Galletti ha riprodotto un secolo dopo l’ampio necrologio che segue, in cui Angelo Velli viene ammirato essenzialmente per le sue virtù cristiane, concepite come un riflesso evidente dell’insegnamento del Padre:

1622. 10 decem. † Adm. R. D. P. Angelus Vellius Praenestinus Congregationis Oratorii de Urbe pbr. aet. suae 82. congregationis 45 in verbo Dei confessionibus et operibus charitatis transactis de se in omnibus et omnibus vita et moribus exemplar cum principibus ecclesiasticis a confessionibus et negotiis intrinsecus immunis a dignitatibus et honoribus mundi se servando praesentibus omnibus fere de congregatione quos antea singulos osculo pacis in amplexibus et verbis dulcissimis pro Christo confortatus erat laetus quasi ad nuptias migravit ad Dominum. VIII18.

Fonti e bibliografia

  • Paolo Aringhi, Le vite e detti de’ padri e fratelli della Congregatione dell’Oratorio. Da s. Filippo Neri fondata nella chiesa di S. Maria in Vallicella …, 3 v., Roma, Biblioteca Vallicelliana, mss. O 58, O 59, O 60: ms. O 58, ff. 215-220v.
  • [Paolo Aringhi], Le vite, e detti de padri, e fratelli della Congregatione dell’Oratorio da s. Filippo Neri fondata nella Chiesa di S. Maria in Vallicella raccolti da Paolo Aringhi Prete della detta Congregatione e da Altri, vol. I, edito e annotato da Maria Teresa Bonadonna Russo, con la collaborazione di Renato De Caprio, Edizioni Oratoriane, Roma 2018.
  • Antonio Cistellini, San Filippo Neri. L’Oratorio e la Congregazione oratoriana. Storia e spiritualità, prefazione di Carlo Maria Martini, 3 v., Morcelliana, Brescia 1989, vol. III, p. 2410 (Indice dei nomi di persona).
  • Carlo Gasbarri, L’Oratorio romano dal Cinquecento al Novecento, Arti Grafiche D’Urso, Roma 1963, p. 144.
  • Il primo processo per san Filippo Neri nel codice vaticano latino 3798 e in altri esemplari dell’Archivio dell’Oratorio di Roma, edito e annotato da Giovanni Incisa della Rocchetta e Nello Vian, con la collaborazione di Carlo Gasbarri, 4 v., Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1957-1963 [I: Testimonianze dell’inchiesta romana: 1595, 1957; II: Testimonianze dell’inchiesta romana: 1596-1609, 1958; III: Testimonianze dell’inchiesta romana: 1610. Testimonianze «extra urbem»: 1595-1599, 1960; IV: Regesti del secondo e terzo processo. Testimonianze varie. Aggiunte e correzioni alle note dei volumi I-III. Indice generale, 1963], vol. IV, pp. 424-425 (Indice generale).
  • Giovanni Marciano, Memorie historiche della Congregatione dell’Oratorio, nelle quali si dà ragguaglio della fondatione di ciascheduna delle Congregationi fin’hora erette, e de’ Soggetti più cospicui che in esse hanno fiorito, 5 v., in Napoli, per il De Bonis stampatore arcivescovale, 1693-1702, vol. I, 1693, pp. 482-488 (lib. V, cap. II, «Breve notitia della vita e virtù del Padre Angelo Velli, III Preposto della Congregazione dell’Oratorio»), e cfr. anche pp. 30, 314.
  • Giacomo Ricci, Breve notizia di alcuni compagni di S. Filippo, in Vita di S. Filippo Neri fiorentino fondatore della Congregatione dell’Oratorio. Scritta già dal p. Pietro Giacomo Bacci prete dell’istessa Congregatione. Hor’accresciuta di molti fatti e detti dell’istesso Santo, cavati da i Processi della sua canonizatione. Con l’aggiunta d’una breve notitia di alcuni suoi compagni. Per opera del m. rev. p. maestro f. Giacomo Ricci dell’ordine di S. Domenico …, in Torino, per Bartolomeo Zappata, 1676 [I ed. Ricci: «in Roma, appresso Francesco Tizzoni, 1672»], II parte (numerazione propria), pp. 1-272: 88-95 («Del Padre Angelo Velli»).
  • [Giacomo Ricci], Brevi notizie de’ padri Alessandro Fedeli, Angelo Velli, Tommaso e Francesco Bozio, Niccolo’ Gigli, Giulio Savioli, Antonio Gallonio, Agostino Manni, Flaminio Ricci, compagni di S. Filippo, in Torino, per Francesco Antonio Mairesse all’insegna di S. Teresa di Gesù, 1758.

Voci correlate

Nota bene

Questa voce fa parte della sezione trasversale Oratorio e Congregazione oratoriana: storia, spiritualità, politica culturale, dedicata all’Oratorio sorto per iniziativa di Filippo Neri, che da libero sodalizio conobbe nell’arco di un quarto di secolo una sua graduale evoluzione fino alla sua istituzionalizzazione nel 1575 (quando papa Gregorio XIII decise per decreto di costituire la Congregazione oratoriana), con l’obiettivo di costruire un repertorio di voci inerente non soltanto ai padri e ai fratelli laici che entrarono stabilmente nell’Oratorio filippino, ma allargato significativamente alle opere prodotte e diffuse dall’operoso laboratorio oratoriano, ai luoghi della Congregazione, alle personalità più o meno note che si riconobbero nella sua politica culturale, partecipando attivamente alle varie iniziative promosse e in particolare agli esercizi spirituali, considerati il nucleo pulsante del programma filippino.

Article written by Stefano Zen | Ereticopedia.org © 2019

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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