Martinengo, Celso

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Celso (al secolo Massimiliano) Martinengo (Brescia, 5 ottobre 1515 - Ginevra, 12 aprile 1557) è stato un predicatore, appartenente all'ordine dei canonici regolari lateranensi, passato alla Riforma protestante e rifugiatosi a Ginevra.

Nobile bresciano, entrato nell'ordine agostiniano, amico sin dal 1536 di Girolamo Zanchi, fu con lui trasferito nel convento lucchese di S. Frediano nel 1541, dove fu discepolo di Pier Martire Vermigli.
Negli anni quaranta predicò in varie città italiane. Nel 1550 divenne priore di S. Frediano (designato nel 1549). Nel 1551 le sue prediche quaresimali milanesi suscitarono la reazione di Girolamo Muzio, che lo accusò di eresia. Martinengo fuggì allora nei Grigioni, seguito poco dopo dall'amico Girolamo Zanchi. Passò quindi a Zurigo e a Basilea. Qui nel 1552 incontrò Galeazzo Caracciolo, che lo convinse a stabilirsi a Ginevra in qualità di predicatore della comunità italiana. A Ginevra Martinengo restò fino alla morte.

Bibliografia

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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