Zanchi, Girolamo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Girolamo Zanchi (Alzano Lombardo, Bergamo, 2 febbraio 1516 – Heidelberg, 19 novembre 1590) è stato un ecclesiastico appartenente all'ordine dei canonici regolari lateranensi, passato alla Riforma e divenuto teologo e pastore protestante.

Biografia

Entrò nell'ordine agostiniano nel 1531, formandosi nel convento di S. Spirito a Bergamo. Nel 1541 fu trasferito presso il convento di S. Frediano a Lucca, dove in quel momento era di passaggio Pietro Martire Vermigli, il contatto col quale lo avvicinò alle idee della Riforma. Fuggì nel 1551, soggiornando nei Grigioni e quindi a Ginevra, dove fu allievo di Calvino. Insegnò poi sacra scrittura a Strasburgo (1553-63), fu pastore a Chiavenna (1563-67) e professore di teologia a Heidelberg dal 1568 al 1578, quindi tornò ad operare come semplice pastore a Neustadt, morendo durante un breve ritorno ad Heidelberg nel 1590.

Fu teologo molto stimato e prolifico. Pur fautore di una moderata tolleranza, fu pienamente integrato nella Riforma "istituzionale" e combatté le opinioni degli eretici radicali. La sua opera principale è stata il trattato antitrinitario De tribus Elohim, aeterno patre, filio, et spiritu sancto, uno eodemque Iehova (1572-73).

Bibliografia

Testi on line

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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