Zanchi, Basilio

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Basilio Zanchi è stato un letterato e predicatore del XVI secolo, appartenuto all'ordine dei canonici regolari lateranensi.

Lesse le opere di Juan de Valdés negli anni quaranta a Napoli, dove era preposto "sopra la stampa". In tale periodo, tra Napoli e Roma, frequentò altresì vari "valdesiani": tra questi Giovanni Tommaso Minadois, Pier Martire Vermigli, Alvise Priuli. Fu altresì molto amico di Pietro Bembo e di Marcantonio Flaminio.
Fu uomo molto dotto, autore di versi e opere di grammatica e commentari biblici. Sfratatosi, fu accolto come familiare dal cardinale Gregorio Cortese.
Veementemente sospetto di eresia, nel 1558 fu fatto arrestare da Paolo IV, Non morì in carcere sotto papa Carafa come a lungo si è creduto ma dovette restarvi fino alla morte di questi (18 agosto 1559). Tant'è che subì un'ulteriore carcerazione sotto Pio V e abiurò nella chiesa della Minerva il 24 febbraio 1567. Condannato in tale occasione al carcere perpetuo, non si hanno ulteriori notizie di lui, per cui forse morì effettivamente in carcere, ma sotto Pio V.

Bibliografia

  • Processo Morone2, vol. 1, pp. 826-27, nota 39 (e bibliografia ivi citata).

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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