Paravicino, Vincenzo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Vincenzo Paravicino (Traona, 1595 - Coira, 20 dicembre 1678) è stato un pastore riformato di origine valtellinese. Esercitò il suo ministero a Zuoz (1619-1620), a Zurigo (1620-1631), e in val Bregaglia (1632-1654). Dal 1654 si trasferì a Coira per assumere le funzioni di rettore della scuola latina.

Biografia

La figura di Vincenzo Paravicino - talvolta indicato dalle fonti anche con la grafia Paravicini - ha un ruolo cruciale negli eventi che seguirono al Sacro Macello di Valtellina. Autore della Vera narratione del massacro degli Evangelici fatto da Papisti i rebelli nella maggior parte della Valtellina nell'anno 1620, opera che impose la crisi valtellinese all'opinione pubblica europea, Paravicino si impiegò soprattutto nella cura degli esuli evangelici fuggiti dal massacro e stabilitisi a Zurigo o nei territori della Repubblica delle Tre Leghe.

Dalla Valtellina a Zurigo

Nato nel 1595 a Traona, in Valtellina, Vincenzo Paravicino studiò al Collegium Carolinum di Zurigo e, dal 1616 in poi, all'università di Basilea e all'Accademia di Ginevra. Terminati gli studi fu consacrato pastore a Zuoz il 24 luglio 1619, all'età di ventiquattro anni. Gli eventi valtellinesi del 1620 impressero una svolta nella vita del Paravicino.
L'importante flusso migratorio di esuli evangelici, in specie verso Zurigo, convinsero il Consiglio cittadino a nominare due pastori italiani per celebrare i servizi alla folta comunità di rifugiati. Su indicazione dell'antistes Johann Jakob Breitinger, la scelta cadde su Lucio Gabriele e su Vincenzo Paravicino. Mentre il primo lasciò quasi subito l'incarico per prestare servizio a Ilanz, Paravicino restò a Zurigo fino al 1631, dove i circa duecento esuli valtellinesi avevano ottenuto l'uso di una sezione della Predigerkirche per la celebrazione del loro culto.

Paravicino polemista e traduttore

Oltre a pubblicare la Vera narrazione del massacro di Valtellina - che ebbe una vasta risonanza europea e che fu riprodotta in francese, inglese e tedesco1 - durante il soggiorno zurighese Paravicino diede alle stampe numerose traduzioni in lingua italiana di opere di teologia riformata. Fra le altre una Istruttione fondamentale se una setta duri più o meno di cent'anni da un originale dello stesso Breitinger, pubblicata a Zurigo nel 1622, oltre alla traduzione de Del combattimento christiano, ovvero delle afflitioni del teologo francese Pierre du Moulin, che Paravicino tradusse e pubblicò a Ginevra nel 1627 esplicitamente per dare conforto ai "nostri poveri fratelli esulanti dalla Patria". La stessa preoccupazione riaffiora nella traduzione dal francese del Compendio delle controversie di Charles Drelincourt, edito a Ginevra nel 1630 con una lettera dedicatoria al Consiglio di Zurigo in ringraziamento dell'aiuto offerto "alle povere greggi e chiese della Valtellina".

Paravicino e la spedizione del duca di Rohan

Paravicino aveva già lasciato Zurigo da quattro anni quando la Francia decise di intervenire militarmente in Valtellina, ufficialmente per restituirla al governo delle Tre Leghe, in realtà per sottrarre alla Spagna il controllo di questo passaggio transalpino dal quale l'anno precedente erano passate le truppe spagnole che - nell'ambito della guerra dei Trenta Anni - furono decisive per la disfatta delle truppe svedesi a Nördlingen.
La spedizione militare fu affidata al duca Henri II de Rohan, già comandante degli ugonotti nel corso delle ribellioni scoppiate dal 1620 in poi nelle regioni del Sud-Ovest di Francia. L'occupazione della Valtellina da parte del duca di Rohan fu accompagnata dal tentativo di ristabilire le chiese riformate annientate dopo il massacro del 1620. Per portare a termine questo progetto, il comandante ugonotto si avvalse della collaborazione del Paravicino, che dalla val Bregaglia - dove si era trasferito nel 1632 - si mise al seguito del duca di Rohan come suo consigliere teologico.
Il frutto di questa collaborazione fu la pubblicazione in italiano del breve trattato Della communione con Iesu Christo nel'Eucharestia (1637) scritto dal pastore francese Jean Mestrezat contro le argomentazioni del cardinale Bellarmino; e di una raccolta di Salmi "accomodati alla melodia del canto de' tedeschi e francesi" (1639). Quanto invece al progetto di ristabilire le chiese riformate della Valtellina, che aveva ricevuto anche l'appoggio della Compagnie des Pasteurs di Ginevra e di Giovanni Diodati, esso fallì all'indomani della firma del Capitolato di Milano tra le Tre Leghe e la Spagna (1639), con il quale la Francia smobilitava le proprie truppe dalla Valtellina e i Grigioni revocavano la libertà di culto in cambio del riconoscimento del loro dominio su quelle terre.
Ciò nonostante Vincenzo Paravicino non smise di prodigarsi per gli esuli valtellinesi. All'età di cinquantanove anni si trasferì a Coira per insegnare presso il Collegium philosophicum della città grigiona, del quale successivamente fu rettore dal 1657 fino alla morte, sopraggiunta nel 1678. Qui infatti Paravicino si prodigò per formare una chiesa riformata di lingua italiana formata prevalentemente dalle seconde generazioni degli esuli valtellinesi.

Opere

  • Oratio de philosophiae christianae dignitate et utilitate, Ginevra, 1616.
  • Vera narratione del massacro degli Evangelici fatto da Papisti i rebelli nella maggior parte della Valtellina nell'anno 1620, Zurigo, 1621.

Traduzioni

  • Instruttione fondamentale se una setta duri più o meno di cent'anni. Similmente, qual sia l'antica e nuova fede, e dove avanti la Reformatione essa sia statta. Datta in luce non solamente a compiacere e consolatione di quelli li quali sono perseguitati, ma ancora ad utilità di molti persecutori stessi li quali ignorantemente offendono la vera Chiesa, Zurigo, 1622.
  • Del combattimento christiano, overo delle afflitioni, a signori della chiesa riformata di Parigi, trattato scritto dal Rev. sig. Pietro du Moulin et hora tradotto da lingua franzese in italiana da Vincentio Paravicino, Ginevra, appresso Pietro Alberto, 1627.
  • Compendio delle controversie. Overo Sommario degl'Errori della Chiesa Romana, con la Rifutatione per testi espressi della sacra Scrittura, Ginevra, apresso Pietro Auberto, 1630.
  • Della communione con Iesu Christo nel'Eucharistia. Contro i cardinali Bellarmino e del Perron (…) tradotto da lingua franzese in volgare italiana per Vincentio Paravicino, ministro della parola di Dio nelle chiese di Bondo e Castasegna in Bregaglia, Ginevra, Giovanni de la Planche, 1637.
  • Salmi scelti di Davide. Tradotti in lingua italiana ed accomodati alla melodia del canto de' tedeschi e Francesi, con un picciolo Catechismo ed alcune divote orazioni per uso della chiesa italiana in Zurigo, Zurigo, appresso Giacomo Bodmero, 1639.

Bibliografia

  • Emidio Campi, Vincenzo Paravicino (1595-1678) tra la Valtellina e la Svizzera, in E. Campi, U. La Torre (a cura di), Il protestantesimo di lingua italiana nella Svizzera. Figure e movimenti tra Cinquecento e Ottocento, Claudiana, Torino, 2000, pp. 89-98.

Article written by Martino Laurenti | Ereticopedia.org © 2014

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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