Brancaccio, Stefano

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Stefano Brancaccio (Napoli, 18 gennaio 1619 - Viterbo, 8 settembre 1682) è stato un cardinale, membro della Congregazione del Sant'Uffizio.

Allievo dello zio Francesco Maria Brancaccio, si addottorò in utroque iure a Roma nel 1640. Nel 1641 divenne referendario utriusque Signaturae. Dal 1643 al 1654 fu governatore di Cesena. Dal 1654 al 1655 fu Inquisitore di Malta. Dal 1658 al 1660 fu governatore di Perugia. Dal 1660 al 1666 fu nunzio apostolico a Firenze. Dal 1666 al 1668 al fu nunzio apostolico a Venezia. dal 1668 al 1670 fu segretario della Congregazione del Concilio.
Il 6 novembre 1669 fu nominato consultore del Sant'Uffizio.
Nel 1670 divenne vescovo di Viterbo, subentrando allo zio Francesco Maria Brancaccio.
Il 1° settembre 1681 fu nominato cardinale e il 1° ottobre 1681 giurò come membro della Congregazione del Sant'Uffizio.

Bibliografia

  • Georg Lutz, Brancaccio, Stefano, in DBI, vol. 13 (1971).
  • Herman H. Schwedt, Die Römische Inquisition. Kardinäle und konsultoren 1601 bis 1700, Herder, Freiburg 2017, pp. 139-140.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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