Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Francesco Maria Brancaccio (Canneto di Bari [Adelfia], 15 aprile 1592 - Roma, 9 gennaio 1675) è stato un cardinale, membro della Congregazione del Sant'Uffizio.
Nobile Napoletano, si addottorò prima in utroque iure a Napoli, praticando alcuni anni come avvocato, quindi, dopo l'ordinazione sacerdotale (1619), in teologia (1620), sempre a Napoli.
Nel 1621, trasferitosi a Roma, fu nominato referendario utriusque Signaturae, dopodiché fu governatore di Fabriano, di Todi e di Terni, fino alla nomina a vescovo di Capaccio, avvenuta nel 1627 (rinunciò a tale vescovado nel 1635).
Il 28 novembre 1633 fu nominato cardinale.
nel 1638 fu nominato vescovo di Viterbo (rinunciò a tale vescovado nel 1670).
Nel 1670 fu incluso nella Congregazione del Sant'Uffizio (fu nominato cardinale inquisitore il 17 maggio 1670 e giurò come tale il 21 maggio 1670).
Scrisse trattati di teologia e di diritto canonico.
Bibliografia
- Georg Lutz, Brancaccio, Francesco Maria, in DBI, vol. 13 (1971).
- Herman H. Schwedt, Die Römische Inquisition. Kardinäle und konsultoren 1601 bis 1700, Herder, Freiburg 2017, pp. 136-138.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]