Pelagini

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


I pelagini furono una conventicola spirituale, vicina alle istanze del quietismo, che deve il suo nome al fatto che i suoi primi membri si riunivano presso l'oratorio di Santa Pelagia fondato da Giacomo Filippo Casolo nel 1641. Successivamente, tra il 1652 e il 1653, Casolo fondò altri oratori sul modello di quello di Santa Pelagia in Valcamonica. Il movimento fu stroncato nel momento della sua massima espansione dall'intervento dell'Inquisizione, che avviò un processo nel 1655, conclusosi con una dura condanna nel marzo 1657. Casolo morì durante il processo nel giugno 1656. Alcuni seguaci di quest'ultimo si unirono a Francesco Giuseppe Borri, che prese la guida del nuovo gruppo. Il che causò un nuovo duro intervento dell'Inquisizione e l'apertura di un nuovo processo che si concluse il 2 gennaio 1661 con severe condanne (Borri fu condannato a morte in contumacia, gli altri membri, arrestati sin dal 1658, furono condannati a pene detentive).

Bibliografia

  • Lisa Roscioni, Pelagini, in DSI, vol. 3, p. 1178.
  • Gianvittorio Signorotto, L’eresia di Santa Pelagia. Inquisitori e mistici nel Seicento italiano, Il Mulino, Bologna 1989.
  • Angelo Turchini, Il libro delle “Rivelazioni” di Francesco Negri detto il Fabianino. Orazione mentale e dispositivi di controllo inquisitoriale nel Seicento veneto, in «Annali dell’Istituto Storico Italo-germanico in Trento», 17, 1991, pp. 379-559.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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