Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Niccolò Machella è stato un medico del XVI sec., implicato nel dissenso religioso modenese.
Originario del contado modenese (nacque a Spilamberto) studiò all'Università di Padova. Ottenuta la cittadinanza modenese, si affermò come medico, sebbene alcune volte avesse commesso degli errori diagnostici, quindi terapeutici, per l'eccessiva fretta nella formulazione della diagnosi: fu indicativo il caso del duca Guido Rangoni morto a Venezia in seguito all'applicazione di una terapia errata. La stesura di trattati sulla sifilide e sulla peste lo rese noto non solo a Modena ma anche in altre città come Roma e Venezia. Macchella fu comunque stimato anche per la sua erudizione:umanista dotato di notevole preparazione ed eloquenza tradusse Galeno, Ippocrate, Paolo Egineta e Latino Laerzio. Avido lettore, raccolse un'enorme biblioteca. Fra i frequentatori della sua biblioteca vi fu Benedetto Accolti, il principale artefice della congiura contro Pio IV del 1564. Nel 1538 maritò la figlia con Francesco Camorana esponente di primo piano del dissenso cittadino. Tra i principali animatori dell'Accademia, difese i predicatori Camillo Renato e Giovanni Bertari dalle accuse di eresia mosse loro dall'Inquisizione modenese, rivolgendosi anche ad Ercole II affinché concedesse a Renato di essere processato a Bologna anziché a Ferrara. Nel 1542, dopo grandi esitazioni, sottoscrisse il catechismo contariniano. La sua residenza fu un luogo di ritrovo degli eterodossi modenesi e Filippo Valentini vi celebrò un rito eucaristico.
Bibliografia
- Processo Morone2, vol. 1, pp. 857-58, nota 27.
Link
- Scheda su Niccolò Machella sul sito Symogih.org
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]