Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Micheletto Zala de Galezia, fu arrestato e processato nel 1705 dal Consiglio di Poschiavo in quanto accusato di complicità con la strega Maria Comin.
Era originario di Brusio e figlio del Decano Pietro Galezia (defunto al momento del suo processo, che si svolse tra luglio e agosto 1705). Il suo nome fu fatto dalla stessa Maria Comin. Non gli trovarono sul corpo il marchio ("bollo") stregonesco. Fu torturato, ma non confessò e i parenti lo difesero e garantirono per lui, accollandosi le spese processuali. Fu quindi rilasciato.
Non apparteneva alla stessa famiglia di Michele della Zala, detto "Galezia", processato come lui nel 1705, e col quale non va confuso.
Fonti e bibliografia
- Romano Canosa, Isabella Colonnello, Gli ultimi roghi. La fine della caccia alle streghe in Italia, Sapere 2000, Roma 1983, pp. 70-71.
- Gaudenzio Olgiati, Processi di Stregoneria nella Antica Giurisdizione di Poschiavo 1682-1753, trascritti da R. Juvalta (1969), vol. IV, pp. 127 sgg.
Link
- Fascicolo processuale di Micheletto Zala de Galezia sul sito del Comune di Poschiavo.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]