Giordano, Gregorio

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Gregorio Giordano è stato un prete, cappellano veneziano delle monache di S. Chiara, perseguitato dal Sant'Uffizio di Venezia tra 1579 e 1580 per negromanzia.

Appartenne alla conventicola veneziana di negromanti di cui facevano parte il portoghese Antonio Saldagna, lo spagnolo Francesco Oglies, il patrizio Giulio Francesco Morosini e il frate francescano Cesare Lanza. Forte era in particolare il suo sodalizio con quest'ultimo, che era il punto di riferimento del gruppo. Interrogato il 17 settembre 1579, ammise la sua appartenenza alla conventicola e il suo legame con il Lanza, confessando anche di aver lasciato l'abito. Incarcerato e in seguito nuovamente interrogato, fu infine condannato all'abiura pubblica in quanto eretico e al carcere perpetuo, pena quest'ultima che fu gli commutata nel confino nel monastero di S. Antonio da Padova.

Bibliografia

  • Romano Canosa, Storia dell'Inquisizione in Italia: dalla metà del Cinquecento alla fine del Settecento, vol. 2: Venezia, Sapere 2000, Roma 1987, pp. 76-77.
  • Pier Cesare Ioly Zorattini (a cura di), Processi del S. Uffizio di Venezia contro ebrei e giudaizzanti, t. IV, 1571-1580, Olschki, Firenze 1985, pp. 15-17 e 131 sgg. (dove sono pubblicati gli atti del processo contro Cesare Lanza, Gregorio Giordano, Francesco Oglies, Giulio Francesco Morosini e Giovanni de Schioffi).

Per approfondire

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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