Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Graffia Campagna di Polidoro è stata una donna perseguitata per stregoneria.
Originaria di Benevento, aveva 15 anni e serviva in casa di una nobildonna napoletana quando, nel 1587, fu accusata di stregoneria. Confessò di aver partecipato al sabba al noce di Benevento e in altri luoghi, rivelando i nomi di vari complici. I giudici napoletani, capeggiati da Carlo Baldini, commissario dell'Inquisizione romana a Napoli, e da Flaminio Torcella, vicario arcivescovile, tra l'altro in conflitto tra loro, affrontarono il caso in maniera cauta. Condannata all'abiura de levi e a lievi penitenze, fu scarcerata per ordine del vicario Torcella del 29 marzo 1588, che si sottomise alle indicazioni giuntegli da Roma (dalla fine del 1587 il Sant'Uffizio era guidato dal cardinale Giulio Antonio Santoro, molto scettico in materia di sabba e di stregoneria). Nonostante la condanna all'abiura, quest'ultimna non ebbe luogo.
Bibliografia
- Giovanni Romeo, Inquisitori, esorcisti e streghe nell’Italia della Controriforma, Sansoni, Firenze 1990.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]