Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Giuseppe Facini è stato un medico del XVI sec., perseguitato dall'Inquisizione.
Apparteneva a una famiglia di Vicolungo, molti dei cui membri furono medici. Nel 1563 fu processato per eresia dall'Inquisizione di Vercelli. Il processo contro di lui fu condotto dall'inquisitore Cipriano Uberti e si concluse con la sua assoluzione post mortem. Facini morì infatti all'improvviso, lasciando vedova la moglie Maria (che si chiuse in convento) e orfana la figlioletta Filiberta. La sua assoluzione fu fortemente perorata dallo zio Battista Facini, anche lui medico, preoccupato che le accuse di eresia contro Giuseppe gettassero discredito sulla famiglia e sulle attività professionali dei suoi membri. Battista stesso si sottopose a purgatio canonica per dissipare ogni sospetto e fu citato da Lorenzo Davidico nel suo Tractatulus de cellae verae veneris laudibus (Padova, 1567) tra i medici vercellesi più illustri, di cui si coglieva l'occasione di lodare l'ortodossia cattolica, insieme a un altro medico, Ottavio Lancia, che aveva avuto un parente prete sottoposto a processo inquisitoriale.
Bibliografia
- Giorgio Tibaldeschi, Eretici a Vercelli nell’età della Controriforma, in "Bollettino Storico Vercellese", 13, 1984, p. 5-46: pp. 11-12, 26 (e note 63, 64, 65 ivi), 33-34.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]