Cattani, Francesco

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Francesco Cattani è stato un patrizio lucchese, esule religionis causa.

Figlio di un medico, nacque nei primi anni del XVI sec. e fu un homo novus della vita politica lucchese. Fece parte dell'Opera dell'ospedale degli Incurabili. Dal 1534 al 1542 fece parte del Consiglio generale lucchese.
Il 21 settembre 1542, con altri complici, favorì l'evasione dal carcere di Girolamo da Pluvio, priore del convento di Sant'Agostino, accusato di eresia. Per questo il 13 ottobre 1542 fu condannato al bando dalle cariche pubbliche per dieci anni.
Negli anni seguenti continuò a professare le nuove idee religiose ed ospitò a casa sua riunioni degli eterodossi lucchesi.
Nel 1555, poco dopo l'elezione papale di Paolo IV, per fuggire la persecuzione inquisitoriale, abbandonò Lucca, rifugiandosi a Ginevra, dove aderì all'ortodossia calviniana. Tradusse opere di Thèdore de Béze e di Calvino. Morì a Ginevra poco prima del 1578.

Bibliografia

  • Simonetta Adorni Braccesi, Una città infetta : la Repubblica di Lucca nella crisi religiosa del Cinquecento, Olschki, Firenze 1994.
  • Marino Berengo, Nobili e mercanti nella Lucca del Cinquecento, Einaudi, Torino 1965.
  • Valerio Marchetti, Cattani, Francesco, in DBI, vol. 22 (1979).

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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