Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Dionigi Cislaghi da Lampugnano è stato un frate e inquisitore domenicano del XVI sec.
Magister sacrae theologiae, fu vicario provinciale dell'ordine domenicano (1568) e priore del convento domenicano di Torino (1574). Fu inquisitore di Torino dal 1565 (?) al 1587 (anno della sua morte), adottando come tale una linea abbastanza "morbida", in sintonia con l'orientamento del duca Emanuele Filiberto di Savoia (duca dal 1553 al 1580), che lo apprezzò molto; allo stesso modo piena sintonia ci fu con Carlo Emanuele I (duca dal 1580 al 1630). Molto meno apprezzato Cislaghi fu a Roma, almeno finché prevalse l'intransigenza di papa Pio V (1566-1572) e del cardinale Scipione Rebiba, il più autorevole membro della Congregazione del Sant'Uffizio (morto nel 1577). Le cose però cambiarono e con il papato di Gregorio XIII (1572-1585) Cislaghi riuscì a ottenere importanti concessioni: una facile riconciliazione per gli eretici occulti (ottenuta nel 1575, anno giubilare) e il privilegio, assolutamente straordinario, di poter assolvere gli eretici relapsi (ottenuto nel 1576).
Bibliografia
- Vincenzo Lavenia, Torino, in DSI, vol. 3, pp. 1586-1591.
Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2016
et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]