Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Carlo Ginzburg (Torino, 15 aprile 1939) è uno storico italiano.
Biografia e attività di ricerca
Figlio di Leone Ginzburg e di Natalia Ginzburg (nata Levi), si è laureato e perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove è stato allievo (tra gli altri) di Delio Cantimori. Ha insegnato a lungo presso l'Università di Bologna, occupando quindi dal 1988 al 2006 una cattedra di Storia del Rinascimento italiano presso l'University of California Los Angeles (UCLA). Nel 2006 è stato chiamato a ricoprire una cattedra di Storia delle culture europee presso la Normale di Pisa, dove è attualmente emerito.
Il filone principale delle sue ricerche, che hanno spaziato tra storia, antropologia e storia dell'arte, ha riguardato principalmente la storia delle mentalità e delle culture nel Cinque-Seicento.
Il suo nome è legato anche alla Microstoria, una corrente storiografica particolarmente feconda negli anni ottanta (anche se altri storici legati a tale corrente, come Giovanni Levi e Edoardo Grendi, hanno contestato l'eccessiva attenzione di Ginzburg per le dinamiche culturali a scapito di quelle sociali, che dovrebbero essere al centro della Microstoria).
I suoi libri, che hanno avuto un impatto mediatico eccellente, sono tradotti in numerose lingue ed è uno degli intellettuali italiani più conosciuti all'estero. Il libro cui deve molta parte della sua fama è Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del '500 (1976), ricostruzione della vicenda del mugnaio friulano Menocchio condannato a morte dall'Inquisizione.
Tuttavia le sue tesi siano state spesso messe in seria discussione da altri specialisti, generalmente sulla base di una lettura più approfondita delle fonti. Secondo più critici Ginzburg avrebbe sviluppato una tendenza a costruire teorie e interpretazioni a partire da premesse aprioristiche e non sufficientemente fondate su riscontri empirici: "una certa forzatura dei documenti è evidente", ha affermato Giovanni Romeo a proposito degli studi di Ginzburg sui benandanti friulani1. Significativo è stato il rilievo di Dominick LaCapra a proposito del libro su Menocchio, che rifletterebbe più che il cosmo di un mugnaio del Cinquecento il cosmo di uno storico del XX secolo ("the cosmos of a twentieth century historian"): quello di Ginzburg, appunto2. Nel quadro della polemica accesasi dopo la pubblicazione, nel febbraio 2007, di Pasque di sangue di Ariel Toaff, che aveva visto un intervento particolarmente severo di Ginzburg contro le tesi contenute nel libro, Franco Cardini rilevò da parte sua: "Gli errori che egli [Ginzburg] imputa al Toaff sono veramente più gravi di quelli che gli addebitava e soprattutto della «chronologie …contestable» che gli rimproverava Martine Ostorero nel suo Folâtrer avec les démons (Lausanne 1995, p. 17) a proposito del suo Storia notturna? Si riconosce nel ritratto che del suo lavoro scientifico viene proposto da Oscar di Simplicio nientemeno che nell'Encyclopedia of Witchcraft. The western tradition, edita da Richard M. Golden (Santa Barbara 2006, pp. 443-44), soprattutto a proposito dell'uso del suo "paradigma indiziario" che a dire del suo critico sarebbe, a sua volta, troppo disancorato dalle fonti?"3.
Nel 1979 Ginzburg indirizzò una lettera a papa Giovanni Paolo II, perorando l'apertura agli studiosi dell'archivio romano dell'ex Sant'Uffizio. La lettera, anche se non ebbe risposta, ebbe un certo peso nell'avviare il processo che portò all'apertura al pubblico dell'archivio dell'ex Sant'Uffizio, avvenuta nel 1998.
Molto discusso è stato il suo intervento in difesa di Adriano Sofri, suo caro amico ed ex compagno di studi alla Normale (accusato dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi, Sofri è stato condannato in primo grado nel 1990 e in via definitiva nel 1997 in quanto mandante di tale omicidio politico a sfondo terroristico), con il libro Il giudice e lo storico, pubblicato da Einaudi nel 1991, nel quale, utilizzando le stesse metodologie applicate ai suoi studi sulla stregoneria e sulla sua persecuzione giudiziaria, Ginzburg ha tracciato parallelo tra il processo Sofri e i processi per stregoneria condotti dall'Inquisizione nel XVI e XVII secolo.
Opere principali
- I benandanti. Ricerche sulla stregoneria e sui culti agrari tra Cinquecento e Seicento, Einaudi, Torino 1966.
- I costituti di don Pietro Manelfi, Sansoni-The Newberry Library, Firenze-Chicago 1970.
- Il nicodemismo. Simulazione e dissimulazione religiosa nell'Europa del '500, Einaudi, Torino 1971.
- Giochi di pazienza. Un seminario sul Beneficio di Cristo, Einaudi, Torino 1975 (con Adriano Prosperi).
- Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del '500, Einaudi, Torino 1976.
- Indagini su Piero. Il Battesimo, il ciclo di Arezzo, la Flagellazione di Urbino, Einaudi, Torino 1981 (Nuova edizione con l'aggiunta di quattro appendici, Einaudi, Torino 1994).
- Miti emblemi spie. Morfologia e storia, Einaudi, Torino 1986.
- Storia notturna. Una decifrazione del sabba, Einaudi, Torino 1989.
- Il giudice e lo storico. Considerazioni in margine al processo Sofri, Einaudi, Torino 1991.
- Occhiacci di legno. Nove riflessioni sulla distanza, Feltrinelli, Milano 1998.
- Rapporti di forza. Storia, retorica, prova, Feltrinelli, Milano 2000.
- Nessuna isola è un'isola. Quattro sguardi sulla letteratura inglese, Feltrinelli, Milano 2002.
- Il filo e le tracce. Vero falso finto, Feltrinelli, Milano 2006.
- Paura, reverenza, terrore, Adelphi, Milano 2015.
Links e approfondimenti
- Profilo di Carlo Ginzburg sul sito della Scuola Normale Superiore di Pisa
- Intervista a Carlo Ginzburg sul sito della Radiotelevisione svizzera
- Franco Cardini, Storici, il paradigma censurato. Risposta a Ginzburg sulla libertà di ricerca, "Avvenire", 28/02/2007
- Dominick LaCapra, The Cheese and the Worms. The cosmos of a twentieth century historian, in Id., History and criticism, Cornell University, Ithaca 1985, pp. 45-69
- Dominick La Capra, Intellectual history and his ways, "The American Historical Review", 97-2, Apr. 1992
- John J. Martin, Journeys to the World of the Dead: The Work of Carlo Ginzburg, in "Journal of Social History" 25-3, 1991, pp. 613-626
- Alexander Stille, When History Gets Personal; How an Italian Scholar Turned Advocate in a Terrorist Case, "New York Times", 11/03/2000
- Justo Serna, Anaclet Pons, El historiador como autor. Éxito y fracaso de la microhistoria, in "Prohistoria", n° 3, 1999, pp. 237-260
- David Levine, Zubedeh Vahed, Ginzburg's Menocchio: Refutations and Conjectures, in "Social History/Histoire sociale", vol. 34, n° 68, 2001, pp. 437-64
Voci correlate
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]