Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Valeriano da Gazzo (al secolo Giampietro da Cremona), monaco benedettino, era fuggito dal convento di S. Benedetto di Polirone (Mantova), insieme al confratello Sereno da Pontremoli. Sempre insieme a quest'ultimo, nel settembre 1550 fu arrestato in casa del facoltoso cremonese Giuseppe Fossa. L'arresto e la confessione dei due benedettini scatenarono la persecuzione inquisitoriale (1550-1552) contro la cosiddetta ecclesia cremonensis, l'ampio gruppo ereticale cremonese, che spinse molti membri del gruppo ad emigrare alla volta di Ginevra. Dalla sua confessione emersero convinzioni luterane.
Bibliografia
- Salvatore Caponetto, La Riforma protestante nell'Italia del Cinquecento, Claudiana, Torino 19972, pp. 273-274.
- Federico Chabod, Lo Stato e la vita religiosa a Milano nell'epoca di Carlo V, Einaudi, Torino 1971, pp. 357-360.
- Luigi Fumi, L’Inquisizione romana e lo Stato di Milano. Saggio di ricerche nell’Archivio di Stato, in "Archivio storico lombardo", a. 37, s. 4, vol. 14, fasc. 26, pp. 285-414: pp. 353 sgg.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]