Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
L'Inquisizione fu presente a Firenze fin dal XIII sec., affidata ai frati francescani.
La sua riorganizzazione dopo la creazione della Congregazione del Sant'Uffizio fu condizionata dagli interessi di Cosimo de' Medici, il quale dapprima tenne una politica cauta nei confronti della persecuzione dell'eresia, poi progressivamente ebbe una svolta decisamente assai intransigente. Con breve papale del 24 dicembre 1551 (sollecitato dal duca Cosimo) Alessandro Strozzi, Niccolò Duranti e il monaco benedettino Isidoro da Montauto furono nominati commissari per l'Inquisizione nello Stato fiorentino. Nel 1560 fu istituita la nunziatura permanente di Firenze ed il nunzio ebbe certe prerogative inquisitoriali. Il primo Inquisitore nominato direttamente da Roma fu fra Francesco da Pisa, nel 1572.
L'Inquisizione di Firenze, chiamata anche Inquisizione di Toscana, a sanzione del suo ruolo di preminenza sulle altre sedi inquisitoriali presenti nel granducato (Pisa e Siena), subì la politica giurisdizionalista dei sovrani lorenesi nel Settecento. L'attività inquisitoriale fu sospesa già nel 1743 per decisione del granduca Francesco Stefano di Lorena, in seguito ad un contrasto con l'inquisitore di Firenze Paolo Antonio Agelli, e poté riprendere solo undici anni più tardi. Fu poi il granduca Pietro Leopoldo con decreto del 5 luglio 1782 a sopprimere definitivamente l'Inquisizione in tutta la Toscana.
Vedi anche: Lista degli Inquisitori di Firenze
Bibliografia
- Adriano Prosperi, Firenze, in DSI, vol. 2, pp. 605-607 (e bibliografia ivi citata).
Links
- Scheda sull'Inquisizione di Firenze sul sito Censimento degli archivi inquisitoriali in Italia
- Scheda sulla sede inquisitoriale di Firenze sul sito Symogih.org
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]