Sede inquisitoriale di Bergamo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


La presenza stabile di un Inquisitore di Bergamo risulta attestata dagli ultimi decenni del Quattrocento (il primo nome noto è del 1476). Il tribunale fu sempre gestito dai domenicani. In quanto terra di confine col mondo tedesco, Bergamo subì pesanti penetrazioni protestanti. Il tribunale bergamasco subì dal canto suo forti ingerenze da parte delle autorità veneziane (rappresentate dai rettori della città) e non mancarono pesanti contrasti: il caso più clamoroso avvenne nel 1550, allorché Michele Ghislieri, allora inquisitore di Como, giunto a Bergamo per procedere contro il vescovo Vittore Soranzo, che aveva orientato la propria attività pastorale in senso filoprotestante e assecondato se non favorito la diffusione delle nuove idee religiose a Bergamo, fu obbligato a fuggire in tutta fretta dalla città per la scoperta di un complotto armato contro la sua persona.

Vedi anche: Lista degli Inquisitori di Bergamo

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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