Processo alle streghe di Montisi (1624)

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Montisi, piccolo centro abitato nei pressi di Pienza, fu teatro di una consistente caccia alla streghe nel 1624.
Nel borgo c'era stato un precedente attorno al 1595-1596, ma la caccia era stata allora di dimensioni più contenute e si era rivolta e concentrata essenzialmente contro un certo Battista di Castelmuzio e alcune sue complici.
Dopo la pubblicazione dell'editto di grazia, in occasione della Quaresima, furono denunciate, dagli abitanti di Montisi, sei donne, ossia Orizia, vedova di Agostino, sua figlia Giuditta, Angela la Cipollaia, Laura la Starna, Filleura e sua figlia Fiore.
Particolarmente significative appaiono le figure di Orizia e di Laura la Starna. Orizia, vedova, ultrasessantenne, probabilmente ipovedente, si era prostituita fin da giovane e pare avesse avviato alla prostituzione le due figlie stesse, una delle quali, Giuditta - coinvolta lei stessa nell'inchiesta inquisitoriale- che all'età di 16 anni sarebbe stata aiutata dalla madre ad abortire. Per quanto le carte processuali alludano anche ad alcuni infanticidi, le accuse principali mosse alle donne coinvolte nella persecuzione si concentravano su sortilegi, volti a controllare l'altrui volontà a fini sessuali, spesso effettuati con l'ausilio di alimenti manipolati, ad esempio focacce e vino.
Laura la Starna, invece, donna avvenente di circa quarant'anni, fu sospettata di avere ammaliato i suoi amanti con alcune fattura rinvenute poi in casa loro.
Il piccolo borgo di Montisi fu quindi funestato da un vero e proprio fenomeno di isteria collettiva nel quale si scatenarono accuse reciproche tra varie donne, i cui mariti frequentavano le accusate, che si inserivano in un quadro più complesso, caratterizzato da liti di vicinato sullo sfondo di crisi di sussistenza e della conseguente scarsità di risorse. Nel corso del processo contro Orizia furono ascoltati ben 66 testimoni che riportarono all' inquisitore episodi risalenti addirittura ai quindici anni precedenti e che fecero emergere le varie tensioni sociali accumulate fino al quel momento e la presenza di una spiccata competizione tra alcune donne nel contendersi i maschi sessualmente attivi del villaggio.

Bibliografia

  • Oscar Di Simplicio, Autunno della stregoneria. Maleficio e magia nell'Italia moderna, Il Mulino, Bologna 2005, pp. 240 sgg.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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