Gasparutto, Paolo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Paolo Gasparutto è stato un benandante friulano.

Contadino di Cividale, già indagato nel 1575 (ma l'inquisitore Giulio Columberto e il vicario patriarcale Giacomo Maracco decisero di non procedere contro di lui), fu convocato e arrestato il 27 giugno 1580 a Cividale dall'inquisitore Felice Passeri. Dapprima negò tutto, poi, messo alle strette (il compagno Battista Moduco, arrestato insieme a lui, aveva subito confessato), il giorno dopo il suo arresto ammise di essere un benandante, denunciando alcuni compagni.
Dopo questa confessione, fu liberato con ingiunzione di ripresentarsi presso l'inquisitore a Udine venti giorni più tardi. Non avendo rispettato il termine, fu di nuovo incarcerato il 24 settembre 1580 (stavolta a Udine). Raccontò di un angelo "tutto d'oro" che appariva ai benandanti, convocandoli ai convegni. L'angelo poi, su pressioni dell'inquisitore, venne identificato con il demonio e i convegni con il sabba. Successivamente liberato insieme al suo compagno Moduco, fu convocato con quest'ultimo il 26 novembre 1581 a S. Francesco di Cividale per la lettura della sentenza. I due subirono una condanna a sei mesi di carcere e a pene spirituali, ma il carcere fu poi condonato a patto di non allontanarsi da Cividale. Lo stesso giorno si svolse l'abiura solenne dei due.

Bibliografia

Voci correlate

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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