Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Michelangelo Ricci (Roma, 30 gennaio 1619 - Roma, 12 maggio 1682) è stato un cardinale, membro della Congregazione del Sant'Uffizio.
Si addottorò in utroque iure presso la Sapienza di Roma. In gioventù frequentò l'Oratorio della Chiesa Nuova e altri circoli religiosi romani, interessandosi di teologia mistica. Sviluppò anche forti interessi scientifici e matematici, in particolare nel campo dell'algebra e della geometria, lasciando vari scritti inediti, entrando nell'Accademia della Crusca nel 1663 e pubblicando nel 1666 a Roma un opuscolo di venti pagine intitolato Geometrica exercitatio.
Dal 1656 fu consultore della Congregazione dell'Indice. Come tale collaborò alla redazione dell'Indice dei libri proibiti del 1664. Fu severo censore nell'ambito della teologia morale, ma suggerì sempre di moderare la censura nei confronti delle opere scientifiche. D'altronde era stato fin dalla giovinezza un'ammiratore di Galileo Galilei, al quale rimproverava solo l'eccessiva inclinazione alla disputa, oltre che corrispondente di Evangelista Torricelli, Vincenzo Viviani e del cardinale Leopoldo de' Medici, fondatore dell'Accademia del Cimento.
Nel dicembre 1666 divenne qualificatore del Sant'Uffizio. Il 9 febbraio 1667 giurò come consultore del Sant'Uffizio.
Il 1° settembre 1681 fu nominato cardinale. Fu incluso nelle Congregazioni dell'Indice, de Propaganda Fide e del Sant'Uffizio. In particolare, fu nominato cardinale inquisitore il 17 novembre 1681 e giurò come tale il 19 novembre 1681.
Sia come consultore del Sant'Uffizio sia poi come cardinale inquisitore si dimostrò sempre molto accondiscendente verso le posizioni dei giansenisti e dei gallicani, al punto che nel gennaio 1682 fu suggerito come possibile mediatore tra le posizioni francesi e quelle della Curia romana da parte di Jacques Bénigne Bossuet, vescovo di Meaux, e di Étienne Le Camus, vescovo di Grenoble.
Nel marzo 1682 si ammalò gravemente a causa di un'infezione alla bocca, morendo il 12 maggio 1682.
Bibliografia
- Francesco Bustaffa, Ricci, Michelangelo, in DBI, vol. 87 (2016).
- Herman H. Schwedt, Die Römische Inquisition. Kardinäle und konsultoren 1601 bis 1700, Herder, Freiburg 2017, pp. 510-511.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]