Matteo d'Aversa

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Matteo d'Aversa è stato un eretico radicale del XVI sec.

Monaco benedettino olivetano, si accostò agli ambienti del valdesianesimo radicale, subendo l'influsso di Lorenzo Tizzano.

Processato a Roma dal Sant'Uffizio (venendo sottoposto anche a tortura), i suoi costituti del 1553 furono inviati da Roma a Venezia come prove per il processo contro Tizzano. Abiurò il 16 marzo 1554 e fu confinato nel suo monastero.
Nel 1555 fu dispensato dal portare l'abitello.

Bibliografia

  • Luca Addante, Eretici e libertini nel Cinquecento italiano, Laterza, Roma-Bari 2010 (in part. pp. 54-55, 57-59 e 162).
  • Domenico Berti, Di Giovanni Valdés e di taluni suoi discepoli secondo nuovi documenti tolti dall'Archivio veneto, in "Atti della R. Acc. dei Lincei", classe di scienze morali, storiche e filosofiche, s. 3, vol. II, 1877-1878, pp. 61-81 (vedi in part. pp. 79-80).

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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