Marcello II, papa

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


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Marcello II, al secolo Marcello Cervini (Montefano, 6 maggio 1501- Roma 30 aprile 1555), papa dal 9 aprile 1555 al 30 aprile 1555.

Biografia

Membro di una famiglia di Montepulciano, nacque a Montefano, nei pressi di Macerata, dove il padre era appaltatore delle imposte per la Marca di Ancona. Studiò a Siena.

Coltivò sin dalla giovinezza gli studi umanistici, legandosi ad intellettuali come Annibal Caro, Giovanni Della Casa e Pietro Bembo.

Fece parte della delegazione pontificia condotta da Paolo III in persona al convegno di Nizza (1538), quindi accompagnò Alessandro Farnese nelle varie missioni diplomatiche che seguirono, in Spagna, in Francia, nei Paesi Bassi. Nel 1540 fu legato de latere a Ferdinando d'Asburgo re dei Romani.

Nominato cardinale il 19 dicembre 1539, redasse, con i cardinali Girolamo Aleandro e Girolamo Ghinucci, le istruzioni per Gasparo Contarini, legato papale alla Dieta di Ratisbona (gennaio 1541). Quindi si occupò dell'organizzazione del concilio. Cervini fu presidente del concilio di Trento nelle sue prime sessioni, ed a partire dalla fine degli anni quaranta autorevole membro del Sant’Uffizio (la sua presenza tra i cardinali inquisitori è attestata sin dal giugno 1546). I due ruoli non erano affatto in contrasto. Cervini orientò da subito con fermezza l’assemblea conciliare sulla condanna delle nuove idee religiose, lungi dalle istanze ireniche degli "spirituali". All'interno del Sant'Uffizio seppe giocar bene la sua partita, allineandosi sulle posizioni intransigenti di Carafa ma mantenendo un profilo autonomo e autorevole. Fine umanista, coltivò le attivista culturali, sin dagli anni quaranta al centro dei suoi interessi ci fu la cura della Biblioteca Vaticana, di cui nel 1550 fu nominato cardinale bibliotecario. Ma questi interessi culturali non rappresentavano una fuga dal mondo: Cervini, molto amico di Paolo Manuzio, fu molto abile nello sfruttare l’evoluzione delle tecniche tipografiche in funzione anti-ereticale.

Nel 1539 fu nominato vescovo di Nicastro; nel 1540 di Reggio Emilia; e infine nel 1544 di Gubbio.

La sua abilità politica gli valse l'elezione al papato il 9 aprile 1555. Morì dopo soli 22 giorni di regno.

Bibliografia

  • Giampiero Brunelli, Marcello II, in EP, vol. 3.
  • Massimo Firpo, Da inquisitori a pontefici. Il Sant’Ufficio romano e la svolta del 1552, «Rivista storica italiana», CXXII, 2010, pp. 911-50.
  • Samuele Giombi, Un ecclesiastico tridentino al governo diocesano: Marcello II Cervini (1501-1555) e la riforma della chiesa fra centro e periferia, Studia Picena, Ancona 2010.
  • Chiara Quaranta, Marcello II Cervini. Riforma della Chiesa, concilio, Inquisizione, Il Mulino, Bologna 2010.
  • Herman H. Schwedt, Die Anfänge der Römischen Inquisition. Kardinäle und Konsultoren 1542 bis 1600, Herder, Freiburg 2013, pp. 101-102.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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