Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Luis de Páramo (Borox, Toledo, 1545 - Palermo, 2 novembre 1608) è stato un inquisitore spagnolo, autore del trattato De origine et progressu Officii Sanctae Inquisitionis, eiusque dignitate et utilitate (Madrid, 1598).
Dottore in teologia, fu canonico di Léon, Inquisitore di Siviglia (nominato nel 1576) ed Inquisitore di Sicilia (dal 1586 allla morte). Fu molto legato all'Inquisitore Generale Gaspar de Quiroga, che ne favorì la carriera e col quale intrattenne una fitta corrispondenza.
Nel suo celebre trattato sulle origini e sullo sviluppo storico dell'Inquisizione pubblicato a Madrid nel 1598 lesse la storia dell'istituzione in chiave trionfale e provvidenzialistica. Il primo ad esercitare l'ufficio inquisitoriale fu Dio stesso, allorché interrogò Adamo dopo il furto della mela nel giardino dell'Eden. Anche Giovanni Battista esercitò funzioni inquisitoriali, così come le esercitarono Gesù Cristo, San Pietro, San Paolo etc.
Scrisse anche un trattato nell'ambito della polemica suscitata dall'Interdetto comminato da Paolo V a Venezia: Ad S. D. N. Paulum V P. M. Confutationes Decretorum, quae Venetorum Duce adversus Immunitatem ecclesiasticam edita sunt (Palermo 1606).
Bibliografia
- Carlo Alberto Garufi, Fatti e personaggi dell'Inquisizione in Sicilia, Sellerio, Palermo 1978.
- Kimberly Lynn Hossain, Was Adam the First Heretic? Diego de Simancas, Luis de Páramo, and the Origins of Inquisitorial Practice, in "Archiv für Reformationsgeschichte", 97, 2006, pp. 184-210.
- Manuel Rivero Rodríguez, Páramo Luis de, in DSI, vol. 3, 1170-71.
Testi on line
- De origine et progressu officii Sanctae Inquisitionis, Matriti, ex Typographia Regia, 1598
- Ad S. D. N. Paulum V P. M. Confutationes Decretorum, quae Venetorum Duce adversus Immunitatem ecclesiasticam edita sunt, Panormi, apud Io. Antonium de Franciscis, 1606
Links
- Scheda su Luis de Páramo sul sito Symogih.org
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]