Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Lorenzo Magalotti (Firenze, 1° gennaio 1584 - Ferrara, 19 settembre 1637) è stato un cardinale e vescovo, membro della Congregazione del Sant'Uffizio.
Biografia
Patrizio fiorentino, si addottorò in utroque iure presso lo Studio di Pisa nel 1607. Imparentato con Maffeo Barberini (la sorella Costanza Magalotti, aveva sposato Carlo Barberini), trasferitosi a Roma iniziò la carriera in curia sotto la sua protezione, e fu suo vicelegato a Bologna dal 1611 al 1614. Fu altresì vicelegato nel Patrimonio di San Pietro nel 1618-19 e governatore di Ascoli nel 1620-21. All'elezione papale di Maffeo Barberini col nome di Urbano VIII asssunse le funzioni di segretario di stato, venendo nominato cardinale il 7 ottobre 1624. Nel 1626 fu incluso tra i cardinali del Sant'Uffizio. La sua influenza in curio declinò parallelamente all'aumento di quella dei nipoti del papa, soprattutto Francesco Barberini e Antonio Barberini jun.
Nel 1628 fu nominato vescovo di Ferrara e si stabilì nella sua diocesi, curandovi l'applicazione dei decreti tridentini. Morì a Ferrara nel 1637.
Bibliografia
- Pierre-Noël Mayaud, Les «Fuit congregatio sancti officii in … coram …» de 1611 à 1642. 32 ans de vie de la Congrégation du Saint Office, in "Archivum Historiae Pontificiae", 30, 1992, pp. 231-289: p. 288.
- Ludwig von Pastor, Storia dei Papi dalla fine del Medio Evo, vol. 13: Storia dei papi nel periodo della Restaurazione cattolica e della guerra dei Trent'anni : Gregorio XV (1621-1623) ed Urbano VIII (1623-1644), Desclée, Roma 1931.
- Stefano Tabacchi, Magalotti, Lorenzo, in DBI, vol. 67 (2007).
Link
- Scheda sul cardinale Lorenzo Magalotti sul sito The cardinals of the Holy Roman Church
- Scheda su Lorenzo Magalotti sul sito Symogih.org
Voci correlate
Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2013
et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]