Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Livia Azzalina è stata una donna indagata per stregoneria a Venezia da giugno a settembre 1589.
Famosa cortigiana – nominata «principessa di tutte le cortigiane» dall’anonimo autore Catalogo di tutte le principal e più honorate cortigiana di Venezia, diventa anche il bersaglio di componimenti satirici del poeta patrizio Maffio Venier – viene sospettata di essere all’origine dei problemi di salute della moglie del nobiluomo Mathio Soranzo, Elena. Il Soranzo aveva infatti frequentato l’Azzalina da giovane, dal 1574 al 1577. Era stato testimone di alcune sue pratiche magiche, tali il «gettar fave», ed era a conoscenza di minacce proferate dalla stessa quando all’annuncio del suo matrimonio con Elena. Ora, la salute della sposa peggiora improvvisamente dopo le nozze, e anni di cure non portano ad alcun miglioramento. Nel 1589 il Soranzo sospetta allora un malefizio e denuncia Livia Azzalina al Santo Uffizio. Ma dopo l’interrogatorio di amici patrizi della cortigiana che difendono la sua innocenza, l’inchiesta viene archiviata.
Fonti e bibliografia
- Archivio di Stato di Venezia, Santo Uffizio, busta 64.
- Fabien Coletti, «De “principessa di tutte le cortigiane” à “rezina de le bardasse” : Livia Azzalina dans les textes satiriques vénitiens», in Les figures du féminin « en rupture » à Venise : Courtisanes, actrices, épouses, servantes et ‘putte’, Textes réunis par Cécile Berger et Fabien Coletti, Les Collections de l’E.C.R.I.T., Toulouse 2016, pp. 17-82.
- Marisa Milani, Piccole storie di stregoneria nella Venezia del ‘500, Essedue edizioni, Verona 1989.
Article written by Fabien Coletti | Ereticopedia.org © 2017
et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]