Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Giulio Basalù o Besalù è stato un eretico antitrinitario.
Cugino di Girolamo Busale, già accusato da altri "pentiti" (un certo Antonio Dell’Olio nel 1548, Marcantonio Villamarina nel 1551, Ranieri Gualandi nel 1552), si presentò spontaneamente all'Inquisizione di Venezia, divenendo pentito lui stesso, nel marzo 1555 per approfittare del'indulto di Giulio III del 1550.
Affermò di essersi trasferito da Napoli a Padova, per intraprendervi gli studi giuridici, nel 1538 e di essersi là convertito alle nuove idee religiose. Rientrato a Napoli nei primi anni quaranta, era stato discepolo di Juan de Villafranca, misterioso teologo spagnolo che radicalizzò il pensiero di Juan de Valdés.
Bibliografia
- Luca Addante, Hérésie radicale et libertinage. Le valdésien Giulio Basalù et Domenico Scandella dit Menocchio, "Les dossiers du Grihl", 2009-02.
- Luca Addante, Eretici e libertini nel Cinquecento italiano, Laterza, Roma-Bari 2010 (in part. pp. 25-40).
- Aldo Stella, Dall’anabattismo al socinianesimo nel Cinquecento veneto, Liviana, Padova 1967.
- Aldo Stella, Anabattismo e antitrinitarismo in Italia nel XVI secolo, Liviana, Padova 1969.
Voci correlate
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]