Aleandro, Girolamo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


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Girolamo Aleandro (Motta di Livenza, 13 febbraio 1480 – Roma, 1º febbraio 1542) è stato un cardinale e umanista.

Si formò a Padova e Venezia, studiando teologia e lettere antiche. Fine umanista, ebbe stretti rapporti personali con Aldo Manuzio ed Erasmo da Rotterdam. Iniziò la carriera in curia sotto Alessandro VI. Dal 1508 al 1513, raccomandato da Erasmo, risiedette a Parigi, studiando e insegnando alla Sorbona e facendosi conoscere per le sue doti intellettuali e la sua erudizione.
Alla caccia di rendite e benefici che l'insegnamento non poteva assicurargli, sfruttò la sua fama accademica per farsi scegliere come segretario dal procancelliere di Francia, il vescovo di Parigi Etienne Poncher, che servì per un anno, passando poi al servizio del principe-vescovo di Liegi Erald de la Marck. Trasferitosi a Roma, fu inviato nunzio in Germania nel 1520, incaricato di pubblicare la bolla Exsurge Domine, e dovette affrontare Lutero a Worms nel 1521.

Molto considerato da Clemente VII, agli inizi del suo papato strinse legami con diversi uomini influenti in curia, come Gian Matteo Giberti e Gian Pietro Carafa, che nel 1524 gli cedette il vescovado di Brindisi.
Nel 1531-32 fu di nuovo nunzio presso Carlo V, poi, fino al 1535, nunzio a Venezia, dove riprese a collaborare con Carafa e Giberti, distinguendosi per il suo rigore contro gli eretici. Richiamato a Roma da Paolo III, fu incaricato di stendere la bozza di convocazione del concilio a Mantova e fu incluso tra i membri della commissione incaricata di redigere il Consilium de emendanda ecclesia. Nel dicembre 1536 fu nominato cardinale in pectore; la nomina fu ratificata il 13 marzo 1538. Fu quindi di nuovo nunzio presso Carlo V a Vienna, col compito di sorvegliare le mosse degli Asburgo nei confronti dei protestanti. Indiscusso punto di riferimento della corrente intransigente in curia insieme al Carafa, nel 1541 fu incaricato con questi della riorganizzazione dell'Inquisizione. Solo la morte, avvenuta il 1° febbraio 1542 gli impedì di entrare a pieno titolo nella congregazione del Sant'Uffizio istituita nel mese di luglio con la bolla Licet ab initio.

Bibliografia

  • Giuseppe Alberigo, Aleandro, Girolamo in DBI, vol. 2 (1960).
  • Franco Gaeta, Un nunzio pontificio a Venezia nel Cinquecento (Girolamo Aleandro), Istituto per la collaborazione culturale, Venezia-Roma 1960.
  • Jules Paquier, L'humanisme et la réforme. Jérôme Aléandre de sa naissance à la fin de son séjour à Brindes (1480-1529), Lachèse, Paris 1900.

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Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2013

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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