Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Giovanni Zala fu perseguitato per stregoneria a Poschiavo nel 1697, insieme al figlio Pietro.
Officiale di Brusio, Giovanni Zala era molto anziano e malato al momento della sua incriminazione nel 1697. Insieme a lui furono indagati il figlio Pietro e Giovan Antonio Ada.
Giovanni era in realtà sospettato di essere uno stregone da almeno quarant'anni. Era di confessione riformata e fu denunciato, insieme al figlio, dalla nuora che accusava i due uomini di aver maleficiato e fatto morire un suo giovane figlio. La documentazione processuale superstite non consente di conoscere come finì la vicenda.
Non va confuso con l'omonimo Giovanni della Zala, anch'egli di Brusio, condannato a morte nel 1700.
Fonti e bibliografia
- Gaudenzio Olgiati, Processi di Stregoneria nella Antica Giurisdizione di Poschiavo 1682-1753, trascritti da R. Juvalta (1969), vol. IV, pp. 85 sgg.
Link
- Fascicolo processuale di Giovanni Zala sul sito del Comune di Poschiavo.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]