Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Giovanni Maria Della Lama è stato un medico del XVI sec., sospettato di eresia.
Napoletano, emigrò dall'Italia attorno al 1550 per fuggure la persecuzione inquisitoriale, trascorrendo il resto della sua vita prevalentemente tra Vienna e Praga. ù
Esule in un primo momento a Cracovia, vi conobbé Andreas Dudith, allorché questi era emissario di Massimiliano II nella città, che lo introdusse alla corte imperiale. Trasferitosi a Vienna nel 1566, divenne medico imperiale, nonostante le accuse inquisitoriali ancora pendenti su di lui a Roma. Forte della posizione acquisita in corte, tentò invano per oltre vent'anni di farsi riabilitare presso il Sant'Uffizio. Ancora nel 1587 papa [[Sisto V]] scrissi all'imperatore Rodolfo II, sconsigliandolo di avvalersi di Della Lama come medico. Nonostante ciò, egli continuò a godere della fiducia e della protezione dell'imperatore. Nel marzo 1588 introdusse a corte a Praga Giordano Bruno.
Data e luogo di morte di Della Lama restano sconosciuti.
Bibliografia
- Valerio Marchetti, Della Lama, Giovanni Maria, in DBI, vol. 37 (1989).
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]