Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Giovanni Francesco Brancaleone (Frasso, ca. 1500 - Napoli?, post 1570) è stato un medico ed umanista, perseguitato per eresia.
Medico e professore all'Università di Napoli, nel 1535 si recò a Roma vi pubblicò un Dialogus de balneorum utilitate, scaturito da un consulto medico. Nel 1542 pubblicò a Napoli un Breve discorso de la immortalità de l'anima, nel quale tentava di dimostrare l'immortalità dell'anima.
Nel 1546 fondò l'Accademia dei Sereni, fatta chiudere l'anno successivo dal viceré di Napoli Pedro de Toledo.
Nel 1569, denunciato dal nobile Gregorio Rainone, fu sottoposto a processo inquisitoriale a Napoli. Accusato di tenere una concubina, di praticare l'usura, di coltivare idee eterodosse e di possedere libri proibiti (testi di Erasmo, Melantone e Luciano di Samosata), riuscì a difendersi e ad ottenere la scarcerazione nel 1570.
Si ignora la data della sua morte.
Bibliografia
- Luigi Amabile, Il Santo Officio della Inquisizione in Napoli, Lapi, Città di Castello 1892, vol. I, pp. 304-307.
- Giuliano Gliozzi, Brancaleone, Giovanni Francesco, in DBI, vol. 13 (1971).
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]