Della Zala, Giacomina

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Giacomina Della Zala è stata una donna processata e condannata a morte per stregoneria a Poschiavo nel 1672.

Era sposata con Giovanni Della Zala; aveva 26 anni al momento della sua incriminazione. Nominata da altre presunte streghe come loro complice, fu denunciata per maleficio da parte di un Francesco Triacca e processata tra il marzo e il giugno 1672. Proclamatasi inizialmente innocente, essendo sottoposta a tortura confessò di essere stata iniziata alla stregoneria sin dall'infanzia da Caterina Cavazzino, di aver partecipato al sabba e praticato malefici. Tentò quindi di ritrattare ma, a seguito di due nuove sedute di tortura, ratificò definitivamente la sua confessione.
Fu condannata a morte e decapitata.

Il marito fu a sua volta perseguitato per stregoneria e condannato a morte nel 1700.

Fonti e bibliografia

  • Gaudenzio Olgiati, Processi di Stregoneria nella Antica Giurisdizione di Poschiavo 1631-1672, trascritti da R. Juvalta (1969), vol. I, pp. 289 sgg.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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