Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Geronimo Baodino, soldato di Arcola, fu arrestato nel 1626 e accusato di bestemmia. Detenuto nelle carceri civili a Carignano, Baodino confessò il proprio crimine e fu condannato a una pena esemplare.
Il caso fu trattato dall'Inquisitore di Genova Eliseo Masini. La punizione di Baodino fu concepita come un atto pubblico di espiazione, volto a scoraggiare comportamenti simili. La sentenza prevedeva che il soldato rimanesse inginocchiato, a capo scoperto, davanti alla chiesa di San Domenico durante la messa principale cantata, tenendo in mano una candela accesa. Attorno al collo doveva portare un cartello che indicava il suo reato di bestemmia. Questo tipo di condanna riflette l’obiettivo delle autorità di rendere visibili le pene per i crimini contro la religione, rafforzando il controllo morale e disciplinare sulla comunità.
Bibliografia
- Paolo Fontana, Esorcisti, streghe e cadaveri. Dissidenza religiosa, santità e località nel Chiavarese tra XVI e XVIII secolo, in Diocesi di Chiavari: Il cristianesimo dalle origini ai nostri giorni, a cura di Francesco Baratta, Barbara Bernabò e Mario Ostigoni, vol. II, Contributi di approfondimento, Internòs Edizioni, Chiavari 2019, pp. 119-161.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]