Baodino, Geronimo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Geronimo Baodino, soldato di Arcola, fu arrestato nel 1626 e accusato di bestemmia. Detenuto nelle carceri civili a Carignano, Baodino confessò il proprio crimine e fu condannato a una pena esemplare.

Il caso fu trattato dall'Inquisitore di Genova Eliseo Masini. La punizione di Baodino fu concepita come un atto pubblico di espiazione, volto a scoraggiare comportamenti simili. La sentenza prevedeva che il soldato rimanesse inginocchiato, a capo scoperto, davanti alla chiesa di San Domenico durante la messa principale cantata, tenendo in mano una candela accesa. Attorno al collo doveva portare un cartello che indicava il suo reato di bestemmia. Questo tipo di condanna riflette l’obiettivo delle autorità di rendere visibili le pene per i crimini contro la religione, rafforzando il controllo morale e disciplinare sulla comunità.

Bibliografia

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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