Hernández, Francisca

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
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Francisca Hernández (Canillas, Salamanca, fine XV sec. – post 1532) fu una delle figure più enigmatiche del primo alumbradismo. Mistica di successo, a partire dal 1515 guidava a Salamanca piccoli circoli di devoti attratti dalle sue pratiche di preghiera interiore, presto osservati con sospetto dall’Inquisizione.

Nel 1523 conquistò la fiducia del francescano Francisco Ortiz, che la elevò a propria consigliera spirituale, ponendosi sotto la sua direzione interiore. Da quel momento Ortiz non esitò a difenderla con parole e gesti clamorosi: arrivò a sfidare pubblicamente i giudici inquisitoriali, proclamando la santità della beata e rivendicando la legittimità della sua esperienza mistica. La loro relazione, nutrita da un intenso scambio epistolare e da un vincolo di obbedienza spirituale, contribuì a consolidare l’aura carismatica di Francisca Hernández, ma nello stesso tempo ne aggravò la posizione processuale. Agli occhi dei suoi accusatori, il fatto che un religioso colto e rispettato si sottomettesse alla sua guida era la prova di un’influenza pericolosa, capace di trascinare altri nella deviazione. Le lettere di Ortiz, più che semplice corrispondenza, divennero agli occhi degli inquisitori l’evidenza di una rete ereticale: rafforzavano l’immagine di Francisca come leader di un movimento sotterraneo e moltiplicavano, quasi automaticamente, il numero delle imputazioni che gravavano su di lei.
Francisca Hernández fu infatti imputata non solo di pratiche eterodosse, ma anche di comportamenti considerati scandalosi. L’Inquisizione raccolse voci e sospetti sulla sua vita privata, in particolare sul legame con l’alumbrado Antonio de Medrano, con cui avrebbe continuato a convivere nonostante un esplicito divieto. Dopo l'incriminazione di Medrano, trovò protezione presso la casa di Pedro de Cazalla. Nel giugno 1531 fu formalmente incriminata: il suo processo, che era stato avviato già nel 1529, si protrasse fino al 1532, mescolando accuse dottrinali e morali e trasformandosi in uno dei casi più complessi dell’Inquisizione toledana.

Bibliografia

Voci correlate

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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