Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Il rogo in effigie era una pena che poteva essere inflitta dall'Inquisizione a un imputato contumace. Essa consisteva nel rogo di un'immagine di quest'ultimo. Fu applicata sia dall'Inquisizione medievale sia delle tre Inquisizioni moderne (romana, spagnola e portoghese). Al rogo in effigie faceva seguito la confisca dei beni dell'imputato, quindi era una soluzione vantaggiosa. D'altro canto con un simile provvedimento il tribunale ammetteva il proprio fallimento nel rintracciare l'imputato e punirlo in persona (per questo il rogo in effigie fu adottato con frequenza non eccessiva).
Bibliografia
- William Monter, Effigie, in DSI, vol. 1, pp. 430-431.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]