Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Claudio de Valle è stato un funzionario al servizio dell'Inquisizione romana nei primi tre decenni dalla sua fondazione.
Originario delle Fiandre, viveva stabilmente a Roma nel 1541, allorché si iscrisse alla Confraternita di Santa Maria dell'Anima. Già notaio presso il Governatore di Roma dal 1541, fu notaio del Sant'Uffizio presumibilmente dal 1554 (anche se il suo primo giuramento come tale risulta datato 25 gennaio 1560), particolarmente attivo sotto Paolo IV. Alla morte di quest'ultimo scampò fortunosamente alle ire del popolo romano, che gli assaltò e devastò la casa. Mantenne l'incarico sotto Pio IV e Pio V ed ancora all'inizio del papato di Gregorio XIII era in piena attività: la sua firma è apposta a una sentenza inquisitoriale del dicembre 1572. Nel 1574 fu nominato notaio della Rota romana e poco dopo dovette passare il testimone come notaio del Sant'Uffizio a Flaminio Adriani (che giurò come tale il 19 novembre 1575). Morì a Roma il 20 ottobre 1577.
Bibliografia
- Processo Morone2, vol. 1, pp. 72-73, nota 36.
- Herman H. Schwedt, Die Anfänge der Römischen Inquisition. Kardinäle und Konsultoren 1542 bis 1600, Herder, Freiburg 2013, p. 260.
Link
- Scheda su Claudio de Valle sul sito Symogih.org
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]