Facchinetti, Cesare

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Cesare Facchinetti (Bologna, 17 settembre 1608 - Roma, 30 gennaio 1683) è stato un diplomatico pontificio e cardinale, membro e segretario del Sant'Uffizio.

Bolognese, pronipote di Innocenzo IX, si trasferì a Roma nel 1632. Uomo di fiducia dei Barberini, fu nominato da Urbano VIII referendario della Segnatura Apostolica e vescovo di Damietta, quindi di Senigallia. Dal 1639 al 1642 svolse una delicata nunziatura in Spagna.
Nel 1643 fu nominato cardinale. La successiva disgrazia dei Barberini lo allontanò temporaneamente dalla Curia. Si dedicò quindi al governo della diocesi di Senigallia fino al 1655, allorché fu nominato arcivescovo di Spoleto.
Nel 1674 fu incluso nella Congregazione del Sant'Uffizio (nomina il 30 ottobre 1674, giuramento il 31 ottobre 1674).
Nel 1679, alla morte di Francesco Barberini, gli succedette come cardinale segretario del Sant'Uffizio (la nomina avvenne il 13 dicembre 1679). Morì il 30 gennaio 1683.

Bibliografia

  • Irene Fosi, All'ombra dei Barberini. Fedeltà e servizio nella Roma barocca, Bulzoni, Roma 1997
  • Herman H. Schwedt, Die Römische Inquisition. Kardinäle und konsultoren 1601 bis 1700, Herder, Freiburg 2017, p. 243-244.
  • Markus Voelkel, Facchinetti, Cesare, in DBI, vol. 44 (1994).

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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