Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Caterina Palazza (Caterina calabrese) è stata una donna che operava come guaritrice empirica e che fu processata per stregoneria dal tribunale vescovile di Gallipoli nel 1627.
Il processo contro di lei scaturì dalla denuncia depositata da un certo Francesco Allegretto il 1° luglio 1627. La donna era originaria di Amendolara, in Calabria, e dichiarò di aver appreso come guarire i malati dal padre "fisico" e dal fratello "chirurgo". Dalle carte processuali emerge che Caterina utilizzava per le sue pratiche curative un infuso nel quale erano mescolate acqua santa, erbe e spezie.
Bibliografia
- Umberto Mazzone, Claudia Pancino (a cura di), Sortilegi amorosi, materassi a nolo e pignattini. Processi inquisitoriali del XVII secolo fra Bologna e il Salento, Carocci, Roma 2008, pp. 40 sgg., pp. 173 sgg., cap. 6 (redatto da Lucia Piccinno).
- Milena Sabato, Il sapere che brucia. Libri, censure e rapporti Stato-Chiesa nel regno di Napoli fra '500 e '600, Congedo, Galatina 2009, p. 169.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]