Faba, Caterina

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Caterina Faba è stata una donna sospettata di stregoneria a Varazze tra il 1603 e il 1607.

Denunciata il 19 ottobre 1603 presso il preposito di Varazze, le accuse di stregoneria nei suoi confronti derivavano dall'ostilità nutrita contro di lei dai parenti del marito. Le fu trovata una borsa verde contenente "un poco di sapone inviluppato in una foglia di castagna, certi capelli lunghi inviluppati con dei piedi di babbio" (ovvero zampe di rospo). Proprio con le zampe di un rospo Caterina avrebbe avvelenato la ministra a una vicina di causa, provocandole forti dolori all'addome. Caterina, secondo le accuse, era altresì solita, per maleficiare qualcuno, mandare un gatto a spegnergli il lume in casa. La donna risultò essere una buona cristiana e le accuse contro di lei non furono provate. La sua vicenda, a riprova della faida familiare alle origini delle accuse di stregoneria contro di lei, si concluse tragicamente: nel 1607 Caterina fu assassinata dal marito, che per il fatto fu condannato a morte tramite decapitazione.

Bibliografia

  • Luca Giana, La stregoneria in Liguria. Prospettive di ricerca, in Caccia alle streghe in Italia tra XIV e XVII secolo. Atti del IV Convegno nazionale di Studi Storico-antropologici. Triora (Imperia), 22-24 ottobre 2004, Praxis 3, Bolzano 2007, pp. 31-73: pp. 44-45.

Article written by Daniele Santarelli & Domizia Weber | Ereticopedia.org © 2022

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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