Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Caterina Baroni di Semogo è stata una donna incriminata per stregoneria dal Tribunale di Bormio e giustiziata nel 1630.
Citata da Giacomo Brunenghi, anch'egli inquisito per stregoneria (anche se il suo processo non è stato reperito) e da un'altra presunta strega, Malgherta Pradella, che fu poi giustiziata il 30 dicembre 1630, ammise di essere una strega e di essere stata iniziata da una certa Benvenuta di Giovanni di Pedrotto, aggiungendo alcuni dettagli su quest'ultima, che, sarebbe stata uccisa dal figlio Tonio, il quale non l'aveva riconosciuta essendosi lei trasformata in un lupo.
Il suo breve processo, durato dal 9 al 19 dicembre 1630, si concluse con la sua condanna a morte, eseguita tramite decapitazione (con conseguente rogo del cadavere) il 19 dicembre 1630.
Fonte
- Inchiesta su Caterina Baroni di Semogo, per stregoneria, Archivio del Comune di Bormio, Quaterni inquisitionum, sorte invernale 1630-31 (9, 11, 14, 16, 18, 19 dicembre 1630): documenti pubblicati on line nella sezione La stregoneria nel contado di Bormio del sito Lombardia. Beni Culturali.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]