Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Barbara Caretti o Carretta, detta Carlina, è stata una donna perseguitata per stregoneria a Modena nel 1564.
Il procedimento contro di lei fu condotto nel dicembre 1564 dal vicario inquisitoriale Vincenzo da Imola.
Era stata denunciata da Maria moglie di Battista Carandini, che sostenne che Barbara compisse malefici: "pigliava una pignatta nova a nome del diavolo et gli poneva dentro l’olio di ulivo da poglire, et pigliava del stupino a nome del diavolo ciò poneva in una lucerna con l’olio sopraddetto a nome del demonio et sicome mischiava l’olio nella lucerna, così maleficiava la vita della persona".
In seguito emerse che la donna aveva praticato incantesimi d’amore per legare marito e moglie: utilizzava una stringa delle calze del marito dal lato sinistro e poi impastava la farina con l’urina del marito della donna che aveva chiesto l’incantesimo, poneva alcuni chiodi nel fuoco e li metteva nella focaccia; infine prendeva una fascina per le cime, se la buttava dietro per la scala e la poneva sulla brace ponendoci sopra la focaccia.
Per gli incantesimi utilizzava anche una candela benedetta in occasione di un’orazione a Santa Marta, oltre a cera, carbone nero, pane e fune.
Fonti e bibliografia
- Archivio di Stato di Modena, Inquisizione, b. 3, bb. 41.
- Domizia Weber, Sanare e maleficiare. Guaritrici, streghe e medicina a Modena nel XVI secolo, Carocci, Roma 2011.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]