Antonia di Sabatino (presunta strega, XVII sec.)

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Antonia vedova di Sabatino è stata una donna di Monticiano prima indagata e poi processata per stregoneria dall'Inquisizione di Siena tra 1606 e 1610.

Antonia aveva circa sett'anni ed era una ricca vedova, con velleità di guaritrice e indovina. Si distingueva per la sua indole moraleggiante, ostentando atti di devozione e pratiche caritatevoli. Inoltre prestava denaro e diversi abitanti di Monticiano erano suoi debitori. A seguito delle accuse di Lepido Vannuccini e di Mario Pelozzi (quest'ultimo giovane poco più che ventenne che era debitore di Antonia per una certa somma), dopo un'istruttoria senza esito nel 1606, fu sottoposta a formale processo da parte dell'Inquisizione senese a partire dal 1609. Moltissime testimonianze l'accusarono di essere una strega (Antonia ebbe 30 testimonianze contro e una sola a sua difesa), ma alla lunga emerse come la donna fosse vittima di un complotto orchestrato da Lepido Vannuccini nell'ambito di invidie e rivalità di paese. Clamorosa fu infine la ritrattazione delle accuse nei confronti di Antonia da parte di Mario Pelozzi. Il processo si concluse nel 1610 con l'assoluzione della donna.

Bibliografia

  • Oscar Di Simplicio, Autunno della stregoneria. Maleficio e magia nell'Italia moderna, Il Mulino, Bologna 2005, pp. 223 sgg.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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