Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Agnesa era una indovina e guaritrice attiva a Abbadia Ardenga alla fine del XVI sec.
Fu denunciata all'Inquisizione di Siena da un certo Bartolomeo di Giomo, il quale nel 1596, deluso da un consulto con lo stregone di Galatrona, si era recato presso di lei per interrogarla sulla salute del figlio piccolo, che sospettava essere vittima di maleficio. La donna, esaminando una camicina, aveva confermato che il bambino era stato maleficiato e si era offerta di guarire prima lui, segnandolo, poi i genitori di Bartolomeo, successivamente ammalatisi, facendosi pagare con "buona quantità di fichi secchi".
Bibliografia
- Oscar Di Simplicio, Inquisizione, stregoneria, medicina. Siena e il suo Stato (1580-1721), Il Leccio, Monteriggioni (SI) 2000, pp. 145-146.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]