Voce principale di riferimento: Antonio Badaello
È pubblicata di seguito una lettera di Bartolomeo Calco, segretario del duca di Milano Gian Galeazzo Maria Sforza, relative alla vicenda dell'estorsione subita da Antonio Badaello, abitante della Valsassina, da parte di un inquisitore. La lettera, datata 9 maggio 1491, è diretta al capitano di quel territorio.
L'edizione delle lettera, conservata presso l'Archivio di Stato di Milano (= ASMi), è a cura di Ezio Barbieri e Maria Carla Maggi.
ASMi, Registri delle missive, busta 183, c. 230v.
1491 maggio 9, Vigevano.
Capitaneo Vallistelline
Da uno inquisitore de heretici quale proximamente <proxiamente> è stato in Vallesaxina et adesso se ritrova nela iurisdictione tua se dole per l’inclusa supplicatione Antonio Badaello di Valsaxina esserli stato extorto certi dinari et quatro corregie fornite de argento sotto colore ch’el fusse imputato de heresia, della quale dice gli ne ha facto liberatione non havendo in luy trovato manchamento, la qual cosa dice epso Antonio essere facta per cavare dinari et non per altro. Però, parendone honesto che cusì como saria stata digna cosa punirlo quando havesse havuto diffecto, cusì anchora non essendose trovato colpevole non li debe essere tolto il suo indebitamente sotto questo colore, volemo habi da ti questo inquisitore et li dichi ch’el voglia restituire quanto è stato tolto al povero homo exponente, in modo non habia casone de ritornare da noi, altramente farali intendere da parte nostra che siamo per farli provisione che li serà a caricho et graveza.
Viglevani, XVIIII° maii 1491.
per Aloysium Curtum
B<artholomeus> C<halcus>
Page created by Ezio Barbieri & Maria Carla Maggi | Ereticopedia.org © 2020
et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]