Sisto V, papa

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Sisto V, al secolo Felice Peretti (Grottammare, 13 dicembre 1520 o 1521 – Roma, 27 agosto 1590), fu papa dal 1585 al 1590.

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Biografia

Famiglia e formazione

Di modestissime origini (pare che da bambino per sopravvivere abbia dovuto pascolare i maiali), entrò giovanissimo nell'ordine dei minori conventuali a Fermo. Poté così studiare teologia, compiendo anche un soggiorno di Studio a Bologna (1543-44). Si distinse anche nella predicazione.

L'incontro col Ghislieri e l'incarico di inquisitore a Venezia

Durante un soggiorno a Roma nel 1552 conobbe Michele Ghislieri, dal 1551 commissario generale del Sant'Uffizio, che lo prese sotto la sua protezione. Fu in seguito inquisitore a Napoli con Scipione Rebiba. Dal 1556 si trasferì a Venezia e nel gennaio 1557 gli venne affidato il carico dell'Inquisizione veneziana.

Qui si rese inviso ai governanti della Serenissima per la sua intransigenza. Nel 1560 papa Pio IV, accogliendo le rimostranze veneziane, gli revocò l'incarico, e la cosa fu mascherata con un avvicendamento dai francescani ai domenicani della cura degli affari dell'Inquisizione a Venezia.

A Roma, al servizio dell'ordine dei minori conventuali

Nel 1561 fu nominato procuratore del suo ordine, che di fatto amministrò mentre il vicario generale partecipava alle sessioni del concilio di Trento, e dal 1562 al 1564 insegnò teologia all'Università di Roma.
Nel 1565, in qualità di assessore teologo, accompagnò in Spagna il cardinale Ugo Boncompagni, nominato legato a Filippo II: si trattava di esaminare Bartolomé Carranza, sotto processo dal 1559 per eresia, e di prepararne l'estradizione a Roma.

Il papato di Pio V: la carriera di Peretti prende slancio

Nel gennaio 1566 Pio V, appena eletto, lo nominò vicario generale dell'ordine. Peretti entrò anche come consultore nel Sant'Uffizio per occuparsi del processo romano di Bartolomé Carranza. Nel dicembre 1566 fu nominato vescovo di Sant'Agata dei Goti. Il 17 maggio 1570 Pio V lo premiò poi col cardinalato (nella stessa creazione di Giulio Antonio Santori). Come cardinale continuò ad occuparsi del processo Carranza, non è chiaro se fu formalmente incluso nella Congregazione del Sant'Uffizio. Nel marzo 1571, alla sua fondazione, entrò nella Congregazione dell'Indice, e nel dicembre gli fu assegnato il vescovado di Fermo.

Il papato di Gregorio XIII: l'eclissi di Peretti

Non fu molto considerato sotto il papato di Gregorio XIII, quell'Ugo Boncompagni con cui aveva avuto gravi dissapori durante la legazione in Spagna. Si dedicò quindi agli studi (tra i quali l'edizione delle opere di Sant'Ambrogio) e agli affari famigliari, costruendo la sua celebre villa che, per la sua lussuosità, indignò Gregorio XIII.

Il papato di Sisto V

Eletto papa il 24 aprile 1585, il suo regno durò cinque anni e fu caratterizzato da importanti riforme e iniziative sul piano politico, amministrativo e religioso. Avviò la bonifica delle paludi pontine, prese rigorose misure contro il banditismo, attuò una politica fiscale improntata all'austerità e al controllo delle spese, patrocinò importanti opere pubbliche.
Riorganizzò il Collegio dei cardinali e regolò l'attività e le competenze delle congregazioni romane con la bolla Immensa aeterni Dei (1588), sancendo ufficialmente il ruolo della Congregazione dell'Inquisizione al vertice del sistema.
Ristabilì l'obbligo delle visite ad limina per i vescovi, fece pubblicare una versione rivista della Vulgata (1590). Con la bolla Coeli et terrae del 1586 avviò un'offensiva inquisitoriale contro magia e stregoneria. Nel 1587 avviò altresì i lavori per la redazione di un nuovo indice dei libri proibiti, poi pubblicato da Clemente VIII e noto come indice sisto-clementino.
Sul fronte della politica estera importante fu il suo ruolo nelle vicende del regno di Francia, sconvolto dalle guerre di religione. Scomunicò Enrico III dopo che questi fece uccidere il duca di Guisa e il cardinale di Lorena, decano del Sacro Collegio, scagliando l'interdetto sulla Francia. Ostile all'alleanza tra Enrico III e Enrico di Navarra, dopo l'ascesa al trono di quest'ultimo col nome di Enrico IV si operò tuttavia per il suo riavvicinamento al cattolicesimo.

Bibliografia

  • Silvano Giordano, Sisto V  in EP, vol. III.
  • Silvano Giordano, Sisto V, in DSI, vol. 3, pp. 1440-1441.
  • Ludwig von Pastor, Storia dei Papi dalla fine del Medio evo, vol.  X, Sisto V (1585-1591), Desclée, Roma 1926: ENpt1; ENpt2.
  • Giovanni Romeo, Inquisitori, esorcisti e streghe nell’Italia della Controriforma, Sansoni, Firenze 1990.

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Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2013

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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