Pole, Reginald

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


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Reginald Pole (Stourton Castle, Staffordshire, 1500 - castello di Lambeth, Londra, 17 novembre 1558) è stato un cardinale inglese.

Biografia

Famiglia e soggiorni giovanili in Italia fino allo scisma di Enrico VIII

Membro di una famiglia strettamente imparentata con i reali inglesi, nel 1521 si trasferì in Italia, studiando a Padova ma soggiornando anche a Firenze e a Roma. Nel 1527 rientrò brevemente in Inghilterra. Nel 1529 si trasferì a Parigi. Contrario allo scisma anglicano di Enrico VIII, nel 1532 passò di nuovo a Padova.
Nel corso dei suoi soggiorni giovanili in Italia ebbe modo di conoscere e frequentare personaggi come Pietro BemboGasparo Contarini, Pier Martire Vermigli, Gian Pietro Carafa (il futuro Paolo IV), Benedetto Fontanini, Jacopo Sadoleto, Alvise Priuli (che divenne il suo più fidato collaboratore, quasi la sua ombra) e altri protagonisti del rinnovamento religioso in atto, alcuni dei quali passarono direttamente al campo protestante. 
Nel 1534 redasse il trattato Pro ecclesiasticæ Unitatis defensione, inviato a Enrico VIII per persuaderlo a desistere dallo scisma e rientrare nell'obbedienza cattolica.

Cardinale papabile e leader degli spirituali

Paolo III  lo creò cardinale nel concistoro del 22 dicembre 1536, e lo incluse tra i membri incaricati di redigere il Consilium de emendanda Ecclesia. Trasferitosi da Padova a Roma, tra 1537 e 1539 compì varie missioni all'estero (Francia, Spagna, Fiandre). In particolare nel 1537 accompagnò Paolo III al convegno di Nizza, dove fu conclusa una effimera pace tra Francesi e Spagnoli grazie alla mediazione della diplomazia pontificia. 
Mentre a Londra sua madre e suo fratello venivano giustiziati per alto tradimento per ordine di Enrico VIII (1541), Pole, nell'agosto 1541 nominato Amministratore del Patrimonio di San Pietro, si trasferì a Viterbo, dove raccolse attorno a sé gli "spirituali" reduci del circolo napoletano di Juan de Valdés
Quindi Pole fu legato pontificio al Concilio di Trento nel 1545-46, ma abbandonò l'assemblea alla vigilia del voto sul decreto de iustificatione, adducendo motivi di salute.
Nel frattempo il Sant'Uffizio guidato dal cardinal Carafa aveva iniziato ad indagare su di lui per eresia. La documentazione raccolta fu portata nel 1549 in conclave per impedirne l'elezione papale.

La legazione in Inghilterra e la morte

Ritiratosi nel monastero benedettino di Maguzzano Pole fu quindi inviato da papa Giulio III quale suo legato in Inghilterra per coadiuvare Maria Tudor nel suo tentativo di riportare il regno all'obbedienza romana. Prima dell'arrivo in Inghilterra (1554), Pole sostò lungamente alla corte di Carlo V a Bruxelles. Deposto lo scismatico Thomas Cranmer, Pole l’11 dicembre 1555 fu nominato arcivescovo di Canterbury al suo posto.
Nel 1557 Paolo IV gli revocò la legazione inglese, assegnata a Peter (William) Peto, e lo richiamò a Roma (con l'intento di metterlo sotto accusa per eresia), ma Pole rimase in patria, protetto dalla regina Maria e da Filippo II, re di Spagna.
Morì a Londra, nel castello di Lambeth, residenza degli arcivescovi di Canterbury, il 17 novembre 1558, lo stesso giorno della regina Maria Tudor, la cui morte arrestò il fragile processo di restaurazione del cattolicesimo in Inghilterra.

Bibliografia

  • Massimo Firpo, Inquisizione romana e Controriforma. Studi sul cardinal Giovanni Morone (1509-1580) e il suo processo d'eresia. Nuova edizione rivista ed ampliata, Morcelliana, Brescia 2005.
  • Francesco Gui, L’attesa del Concilio. Vittoria Colonna e Reginald Pole nel movimento degli «spirituali», EUE, Roma 1998.
  • Thomas F. Mayer, Reginald Pole: prince & prophet, Cambridge University Press, Cambridge-New York 2000.
  • Thomas F. Mayer, Cardinal Pole in European context: a via media in the Reformation, Ashgate, Aldershot, 2000.
  • ​Thomas F. Mayer (a cura di), The Correspondence of Reginald Pole, 5 vols,  St Andrews Reformation Studies, Ashgate, Aldershot, 2002–in corso.
  • Thomas F. Mayer, Pole, Reginald, in DSI, vol. 3, pp. 1227-29.
  • Davide Romano, Reginald Pole tra Erasmo e Valdés: dal De Unitate Ecclesiae alle meditazioni sui Salmi (1536-1541), in "Rivista storica italiana", 124/3, 2012, pp. 831-875.
  • Paolo Simoncelli, Il caso Reginald Pole. Eresia e santità nelle polemiche del Cinquecento, Edizioni di storia e letteratura, Roma, 1977.

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Voci correlate

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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