Ferrari, Pasino

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Pasino Ferrari o Ferri è stato un collaboratore del vescovo "eretico" Vittore Soranzo.

Originario di Carpenedolo (per cui lo si trova perlopiù menzionato come Pasino da Carpenedolo), entrò al servizio di Soranzo nel 1549 in qualità di maestro di casa, su raccomandazione di Pietro Carnesecchi. Accusato da molti testimoni di professare idee eterodosse, fu travolto dalla prima indagine inquisitoriale contro Soranzo. Fu tradotto e processato a Roma, subendo anche la tortura. Collaborò con gli inquisitori, permettendo in particolare il ritrovamento di due casse di libri eterodossi che Soranzo aveva fatto nascondere da un contadino analfabeta. Nel novembre 1551 fu costretto all'abiura e confinato a servire in un ospedale. Nel corso del 1552 gli fu prima concessa parziale libertà, con l'obbligo di risiedere a Roma e infine gli fu concesso di rientrare in patria.

Bibliografia

  • Massimo Firpo, Vittore Soranzo vescovo ed eretico. Riforma della Chiesa e Inquisizione nell'Italia del Cinquecento, Laterza, Roma-Bari 2006.
  • Processo Soranzo, ad indicem (in part. t. I, pp. 28-29, nota 20).

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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