Moleita, Orsina

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Orsina Moleita, detta "Cassona", è stata una donna processata per stregoneria a Poschiavo tra febbraio e marzo 1676, condannata a morte e giustiziata.

Era vedova da almeno 30 anni di Antonio Moleita di Cadera ed aveva 66-67 anni al momento della sua incriminazione. Aveva fama di strega a Cadera ed era in procinto di lasciare il paese quando fu catturata. Accusata di aver praticato malefici, di aver iniziato un bambino alle arti stregonesche ed anche, quando era più giovane, di aver aiutato la sorella a sbarazzarsi di un neonato concepito fuori dal matrimonio. Torturata, confessò tutte le colpe attribuitele (aggiungendo anche di aver appreso le arti diaboliche da Anna Lanfranchino detta "Tognatta"). Tentò quindi di ritrattare ma non resistette a una nuova sessione di torture e confessò in modo definitivo.
Fu condannata a morte e decapitata.

Fonti e bibliografia

  • Gaudenzio Olgiati, Processi di Stregoneria nella Antica Giurisdizione di Poschiavo 1675-1681, trascritti da R. Juvalta (1969), vol. III, pp. 147 sgg.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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