Nicodemismo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


L'origine del concetto di nicodemismo si deve a Calvino, che paragonò quei protestanti francesi che non avevano il coraggio di manifestare pubblicamente le propria fede al personaggio di Nicodemo (citato nel Vangelo di Giovanni), un fariseo che andava a trovare Gesù di notte, dissimulando la sua adesione agli insegnamenti del Maestro. Calvino condannò aspramente questo atteggiamento, non lasciando altre scelte ai protestanti che il martirio o la fuga. L'atteggiamento nicodemitico fu ampiamente diffuso in Italia e una posizione di condanna del fenomeno fu espressa, tra gli altri, da Pier Paolo Vergerio e da Giulio da Milano. Eretici radicali di diverse tendenze come Lelio Sozzini, Celio Secondo Curione e Giorgio Siculo ne giustificarono invece la pratica (consigliata in via attendista). Anche gli Spirituali, seguaci delle dottrine di Juan de Valdés, adottarono di fatto un atteggiamento nicodemita: la svalutazione totale delle pratiche ritualistiche della Chiesa cattolica insita nel pensiero valdesiano poteva implicare la possibilità di adeguarsi esteriormente ad esse, dato che non rappresentavano niente. D'altronde anche gli alumbrados spagnoli non disdegnarono atteggiamenti nicodemitici, così come, in generale, i cristianos nuevos (conversos e moriscos).

Nel quadro del dibattito storiografico sul nicodemismo Carlo Ginzburg ha sostenuto che esso non sia stato un semplice atteggiamento e risposta puntuale di difesa dalla persecuzione, ma una vera e propria teoria messa in pratica coscientemente dai suoi seguaci a livello europeo. L'ipotesi di Ginzburg è stata tuttavia ampiamente messa in discussione da altri storici e appare alquanto immaginaria e empiricamente infondata. Peraltro l'atteggiamento nicodemico è diversamente giustificabile e interpretabile a seconda delle convinzioni religiose di chi lo praticava (i valdesiani erano diversamente nicodemiti rispetto ai calvinisti francesi etc.).

Bibliografia

  • Delio Cantimori, Nicodemismo e speranze conciliari nel Cinquecento italiano, in "Quaderni di Belfagor", 1, 1948, pp. 12-23.
  • Carlos M. N. Eire, Calvin and Nicodemism: A Reappraisal, in "Sixteenth Century Journal", 10, 1979, pp. 45-69.
  • Carlo Ginzburg, Il nicodemismo. Simulazione e dissimulazione religiosa nell'Europa del Cinquecento, Einaudi, Torino 1970.
  • John J. Martin, Nicodemismo, in DSI, vol. 2, p. 1115.
  • Antonio Rotondò, Atteggiamenti della vita morale italiana del Cinquecento: la pratica nicodemitica, in "Rivista storica italiana", LXXIX, 1967, pp. 991-1030.

Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2014

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

thumbnail?id=1_usu8DkYtjVJReospyXXSN9GsF3XV_bi&sz=w1000
The content of this website is licensed under Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) License